Messina: stalker in manette

I carabinieri della stazione messinese di Camaro superiore hanno arrestato un 55enne per stalking. La moglie aveva trovato il coraggio di abbandonare il marito, cinque anni fa, dopo anni di violenze matrimoniali.

Dopo la separazione sono state aperte le indagini e adesso è arrivato l’arresto. L’uomo non ha mai accettato la fine della loro relazione e non le ha mai dato tregua, tempestandola di telefonate e utilizzando i figli per conoscere gli spostamenti dell’ex moglie. L’ultimo episodio particolarmente violento, risale alla tarda serata dell’8 febbraio. La vittima era stata contattata dal figlio che la metteva in guardia sul fatto che il padre, non avendo visto la sua macchina sotto casa, si era appostato poco distante dal palazzo dove dimorava in attesa che lei rientrasse.

Accompagnata dalla nuora, la donna aveva raggiunto la via di casa, avvalendosi dell’effettiva presenza dell’ex coniuge e aveva chiesto alla fidanzata del figlio di non fermarsi e di proseguire verso casa di conoscenti. L’uomo ha ingranato la marcia e aveva costretto la donna a fermarsi, bloccandole la strada.

Sceso dal mezzo con furia, aveva provato ad aprire le portiere dell’auto con a bordo la sua ex e, trovando le sicure abbassate, aveva sferrato un pugno così forte da infrangere il finestrino in modo da poter afferrare la donna al collo e colpirla violentemente al volto fino a farle uscire sangue dal naso.

La violenza inaudita di questa aggressione ha aperto gli occhi alla donna e l’ha finalmente convinta a rivolgersi ai carabinieri della stazione di Camaro che hanno attivato la task force del comando provinciale contro i reati di violenza di genere.

Dalla ricostruzione dei militari dell’Arma è emerso che l’uomo non era mai uscito dalla vita della sua ex con telefonate e insulti sui social network, aggressioni, continui appostamenti e minacce. I figli della vittima più volte avevano trovato il padre appostato sotto casa della madre.

L’uomo aveva fatto terra bruciata anche fra i conoscenti della donna che aveva visto le amiche pian piano allontanarsi, per paura dell’uomo. vista la gravità della situazione, il sostituto procuratore Marco Accolla ha chiesto e ottenuto la custodia cautelare ai domiciliari per il persecutore.

Maria Chiara Ferraù

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