Ragusa: stretta sui B&B abusivi

Trentanove B&B sui 45 controllati dalla finanza di Ragusa, sono risultati abusivi. Il controllo delle fiamme gialle arriva dopo le numerose denunce presentate dagli albergatori sull’aumento esponenziale di attività in nero in Sicilia.

I militari della compagnia di Ragusa hanno incrociato i dati delle offerte formulate in rete, con la conseguente identificazione dei titolari e di conseguenza sono stati associati i rispettivi dati fiscali ed altre informazioni utili. Individuate 690 strutture extra alberghiere operanti nel comune di Ragusa.

Tra queste, 497 sono risultate prive della comunicazione di inizio attività da inoltrare al competente ufficio del Comune. Sono stati presi in esame coloro che sono risultati connotati da un più alto profilo di “rischio” e sono stati effettuati 45 controlli tra Ragusa, Ragusa Ibla, Marina e Santa Croce Camerina, ad altrettante strutture ricettive, riscontrando in 39 casi l’effettiva assenza di autorizzazioni e la totale evasione d’imposta in alcuni, talvolta addirittura risalente a tre/quattro anni fa.

Le violazioni amministrative finora contestate in favore degli enti locali ammontano a circa 120 mila euro. Un ulteriore aspetto riscontrato, da un punto di vista della sicurezza del territorio, è stato in 11 casi la mancata comunicazione alla questura dei nominativi degli alloggiati.

Per queste strutture è scattata la segnalazione alla procura della repubblica di Ragusa per violazione delle disposizioni del testo unico in materia di pubblica sicurezza.

In qualche circostanza, inoltre, è stato accertato che dietro l’attività esercitata, apparentemente sotto forma di B&B si nascondeva una vera e propria struttura aziendale che avrebbe dovuto dichiarare redditi d’impresa e non occasionali. Il caso più eclatante è quello di un soggetto ragusano che ha dichiarato al fisco di percepire redditi per circa 10 mila euro l’anno,  ma di fatto titolare e gestore di ben 39 stanze, tra Marina di Ragusa e Kaucana, compresa una suite con vasca idromassaggio per un totale di 80 posti letto, nonché di un costosissimo yacht di 15 metri, con 3 cabine e potentissimi motori da mille cavalli.

Gli accertamenti fiscali a suo carico hanno permesso di ricostruire il giro d’affari, anche grazie alla documentazione extra contabile rinvenuta in un laptop trovato in sede di accesso che ha fatto emergere una significativa evasione fiscale su circa 600 mila euro di imponibile sottratto a tassazione.

Un altro soggetto ha gestito, in nero e senza autorizzazioni, a favore di diversi proprietari, un complesso immobiliare di oltre 80 appartamenti ad uso turistico sul litorale ragusano, costituito anche da lussuose abitazioni con piscina.

L’uomo, per conto dei proprietari, ha eseguito una vera e propria attività di reception, compresa la riscossione degli incassi, per un ammontare complessivo che oscilla tra i 600 e i 700 mila euro all’anno, trattenendo per sé una percentuale variabile dal 10% al 30%, ma dichiarando redditi solo per qualche decina di migliaia di euro all’anno.

L’operazione della guardia di finanza nel settore delle strutture ricettive punta a tutelare sia la legalità economico-finanziaria che la sicurezza dei cittadini, in quanto chi affitta il proprio appartamento in nero ai turisti non solo evade le tasse e le imposte ma, al contempo, non permette agli organi di polizia di identificare le persone che vengono ospitate in città, come invece avviene per tutte le strutture regolari.

Maria Chiara Ferraù

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