Dura lettera dei giovani del neo “Movimento nazionale” al presidente della regione siciliana, Rosario Crocetta. “Viviamo in una terra bellissima – esordiscono – in cui ognuno sognerebbe di poter nascere, affondare le radici e viverci per sempre, ma il sogno si scontra spesso con una realtà ben diversa: la mediocrità della classe dirigente che governa e che ha reso la Sicilia sempre più arida, povera di sviluppo e sempre più ricca di arrampicatori sociali che pian piano prosciugano ogni goccia di speranza a tutti i giovani della nostra terra.
La lista dei colpevoli è lunga – proseguono i giovani del movimento nazionale – ma oggi c’è Lei ed oggi, dopo 4 anni di governo, possiamo dire che è stato il peggior presidente della Regione che questa terra abbia mai avuto. Nessuna iniziativa per incentivare i piccoli imprenditori, nessuna iniziativa per generare valore ed economia, nessuna iniziativa per incentivare il turismo.
Caro presidente – proseguono i giovani – questa terra potrebbe vivere di solo turismo e cultura ed invece lei l’unica iniziativa che ha portato avanti per il nostro mare, è stata quella di abbassare le tasse per i petrolieri. Nessuna misura per tutelare i produttori agricoli locali, per difendere le nostre tipicità, per favorire esportazioni, scambi commerciali, nulla del nulla…è stato totalmente sordo alle grida di disperazione dei giovani disoccupati, ormai uno su due”.
I giovani rincarano la dose e puntano il dito sulla situazione economica della loro generazione. “siamo la generazione che vive delle pensioni dei nonni, delle vecchie rendite familiari, è una generazione che non produce valore e per farlo emigra, emigra perché in questa terra non vede futuro e per lei è una sconfitta, la più grande sconfitta che un presidente potrebbe subire. Lei signor presidente è il carnefice, noi le vittime inconsapevoli di una stagione nefasta che l’ha vista attore unico, oltre che un tragi-comico televisivo dalle pessime doti. La politica è l’arte del seminare per raccogliere in un momento successivo. Lei ha seminato solo macerie dalle quali saremo costretti a ripartire”.
“Se ne vada a casa e scompaia dalla scena politica siciliana!” scrivono i ragazzi che concludono: “Mettiamoci la mano sul cuore e riappropriamoci del patrimonio culturale e identitario che ha reso sempre grande il popolo siciliano, la sua terra e i suoi giovani”.
Maria Chiara Ferraù