Enna: funzionario infedele aveva sottratto 1 mln di euro a “Riscossione Sicilia”

È stata denominata Facete l’operazione condotta dagli agenti della guardia di finanza di Enna che hanno denunciato un funzionario infedele di Risciossione Sicilia spa. L’uomo aveva sottratto circa un milione di euro dalle casse della società di riscossione. Dovrà rispondere di falso, peculato e truffa aggravata ai danni dell’Ente.

Le indagini articolate e complesse, dirette e coordinate dal procuratore della repubblica Massimo Palmeri e dal sostituto Giovanni Romano, hanno posto fine al piano criminoso del dipendente infedele che dal 2009 al 2015, nella sua qualità di pubblico ufficiale, si è appropriato indebitamente di oltre 940 mila euro di cui aveva la disponibilità in ragione della funzione esercitata.

In particolare, il funzionario, attraverso diversificati modus operandi illeciti ha distolto a proprio vantaggio somme di denaro destinate alle casse dello Stato od altri enti impositori o addirittura ai contribuenti, a titolo di rimborso fiscale. Le operazioni avvenivano in diversi modi. In alcuni casi l’uomo sostituiva l’Iban del contribuente destinatario del rimborso fiscale con il proprio; richiedeva e negoziava assegni circolari con provviste tratte dalla società di riscossione e reimpiegava le somme in operazioni di acquisto di titoli. In alcuni casi, addirittura, prelevava del denaro contante direttamente presso lo sportello della banca, titolare del conto aziendale.

Le indagini sono state protratte nel tempo, atteso che dall’analisi patrimoniale e finanziaria emergeva che il tenore di vita dell’indagato era incompatibile con i soli redditi di lavoro e con i flussi e le movimentazioni dei conti bancari personali, presentando rilevanti e ingiustificate disponibilità finanziarie.

Il dipendente, oggi non più in servizio perché già licenziato dall’azienda per “giusta causa”, nella fase iniziale delle indagini, messo alle strette dai militari delle fiamme gialle, aveva ammesso alcune appropriazioni, solo una minima parte degli oltre 50 episodi distrattivi accertati.

Già riscossione Sicilia, in seguito al reclamo di un contribuente che non aveva ricevuto un rimborso fiscale, aveva iniziato autonomi accertamenti ispettivi avvalendosi dell’Audit aziendale e che avevano indotto l’indagato a restituire 55 mila euro e la società successivamente a denunciare le appropriazioni dei rimborsi indebitamente percepiti dal dipendente.

Al termine dell’operazione, oltre al dipendente infedele, i finanzieri hanno denunciato 4 funzionari e dirigenti dell’Ente di riscossione, sede di Enna, per l’eventuale “culpa in vigilando” e gravi carenze del sistema di controllo interno che hanno provocato un danno erariale pari a circa 885 mila euro, al netto di quanto spontaneamente restituito dal dipendente.

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