Palermo: sequestrati beni alla famiglia Brancato nel principato di Andorra

Nuovo decreto per i beni della famiglia palermitana Brancato nel principato di Andorra. Agenti della guardia di finanza del capoluogo siciliano hanno sequestrato i beni della moglie e delle figlie di Ezio Brancato, morto nel 2000 e fino al 1981 funzionario della Regione siciliana.

Sigilli a some di denaro e gioielli per un valore di circa un milione e mezzo di euro. Brancato nel corso degli anni aveva effettuato investimenti in società operanti nel campo della metanizzazione, sia in Sicilia che in Abruzzo ed era socio del “gruppo GAS” di Palermo, la cui attività era stata costantemente controllata e favorita illecitamente da Vito Ciancimino e Bernardo Provenzano.

A gennaio del 2004 il “gruppo GAS” era stato venduto alla multinazionale spagnola “gas natural” per oltre 115 milioni di euro, 46 ei quali di pertinenza della famiglia Brancato. Lo scorso marzo sono state avviate indagini nei confronti della famiglia per trasferimento fraudolento di valori in Italia e per il riciclaggio nel principato di Andorra.

Le indagini svolte all’estero hanno permesso di scoprire che il marito di Monia Brancato nel 2013 aveva aperto ben cinque conti correnti bancari presso quattro istituti di credito del principato di Andorra e due cassette di sicurezza. I conti erano stati poi alimentati con 39 bonifici bancari provenienti da banche spagnole ed effettuati in soli due mesi, tra giugno ed agosto del 2013, immediatamente dopo il primo sequestro disposto dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo del maggio dello stesso anno.

Grazie alla rogatoria internazionale con il principato di Andorra era stato disposto il sequestro preventivo di somme pari quasi a un milione e mezzo di euro, nonché di gioielli e preziosi ritenuti provento dell’attività illecita. In occasione del sequestro di prevenzione è stato notificato il nuovo decreto richiesto dai sostituti procuratori Siro De Flammineis e Gaspare Spedale ed emesso dal gip di Palermo. Un decreto già disposto ad agosto scorso e annullato dal riesame. Per la prima volta la collaborazione tra Italia e Andorra. Un fatto che assume particolare rilievo.

Maria Chiara Ferraù

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