Messina: Papardo, la Cgil denuncia la grave carenza ad ostetricia

La Fp Cgil denuncia la grave carenza di collaboratori professionali sanitario-ostetrico all’ospedale Papardo di Messina. “Con rammarico constatiamo che nulla è cambiato” scrive il sindacato al direttore sanitarioe  al direttore generale dell’azienda Papardo. “evidentemente le tante attenzioni prestate al rischio clinico sono soltanto proclami”.

È noto come la dotazione organica delle ostetriche sia carente di oltre il 50% e di per sé questo dato non dovrebbe fare avere dei sonni tranquilli a  chi è deputato all’organizzazione, anche perché in caso di eventi avversi la responsabilità organizzativa sarebbe facilmente dimostrabile – prosegue la nota – argomentare cattedraticamente sul rischio clinico e non mettere in atto tutte le misure possibili per eliminarlo è anacronistico e fuorviante commentano Clara Crocè Segretario Generale della FPCGIL e Antonio Trino coordinatore provinciale sanità”.

Ci si chiede come mai altre aziende hanno avuto la possibilità di assumere, in deroga alle tante limitazioni imposte, e solo questa non ha potuto farlo; la nostra impressione è che probabilmente non si è stati abbastanza incisivi nel palesare le gravi difficoltà, forse perché particolarmente impegnati nello scorporo del presidio  Piemonte.

Corre l’obbligo, a titolo di mero esempio, che quando si paventò la chiusura del MCAU per la carenza di medici le soluzioni, se pur fantasiose, sono immediatamente giunte, in barba ai vari blocchi.

Pertanto si ritiene non più rinviabile la questione sopra specificata e si chiede un immediato, forte ed incisivo impegno di codesto Management verso gli organismi regionali, sollecitando, senza alcun indugio, celerissime assunzioni di CPS Ostetrico ed evitando sia probabili situazioni di potenziale rischio clinico, sia nostre azioni eclatanti che bloccherebbero l’attività de quo, sia situazioni di stress lavoro correlato legate alla forte carenza; in ultimo, e non per ordine di importanza, vorremmo comprendere la logica per la quale una unità ostetrica,sia  assegnata ad altre funzioni, in un momento di particolare emergenza, non sia stata utilizzata nel profilo e con le mansioni per le quali è stata assunta, concludono Crocè e Trinò”.

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