Valle del Mela (Me): inceneritore, la vittoria dipende dall’assessore Vermiglio

Decine di migliaia di cittadini si sono già espressi con referendum, manifestazioni ed un’apposita petizione contro l’ipotesi del mega-inceneritore nella centrale A2A della già martoriata Valle del Mela, dove diversi studi scientifici anche recenti dimostrano che ci si ammala a causa dell’inquinamento industriale (da ricordare ad esempio il recente studio dell’università di Messina sull’incidenza triplicata di adenomi ipofisari).

Anche una ventina di amministrazioni comunali della fascia tirrenica da Messina a Furnari si sono formalmente espresse contro l’ipotesi dell’inceneritore. Quella di cittadini, associazioni ed amministrazioni sembra una lotta titanica contro il potente colosso A2A, che fa affari con i rifiuti in tutta Italia.

Eppure la battaglia potrebbe essere definitivamente vinta, se solo l’assessore regionale ai beni culturali Carlo Vermiglio approvasse il piano paesaggistico dell’ambito 9. Il piano infatti vieta la realizzazione di nuovi impianti industriali all’interno della raffineria e della centrale elettrica ed anzi dispone la progressiva eliminazione di quelli esistenti. Questo al fine di mitigare i fattori di degrado che inficiano l’elevato pregio paesaggistico dell’incantevole golfo di Milazzo, a cui sono legate peraltro potenzialità economiche non indifferenti.

Il piano paesaggistico è stato adottato nel dicembre 2009. Il passo successivo è l’approvazione definitiva che spetta all’assessore Vermiglio. Così facendo diverrebbe legge a tutti gli effetti e sarebbe impossibile realizzare l’inceneritore o qualsiasi altro nuovo impianto industriale. Peraltro l’approvazione del piano dovrebbe essere un preminente interesse dello stesso assessore, non solo per garantire un patrimonio culturale e paesaggistico di elevato pregio (il piano riguarda tutta l’area peloritana), ma anche per vincere facilmente un contenzioso legale nel quale l’assessorato è coinvolto assieme ad altre pubbliche amministrazioni. Stiamo parlando del ricorso che Edipower S.p.A. (oggi A2A) ha presentato il 23 febbraio scorso contro varie pubbliche amministrazioni, per ottenere l’annullamento del parere negativo della soprintendenza sull’inceneritore. La principale motivazione del ricorso è proprio la mancata approvazione del piano paesaggistico, sul quale si fonda il parere negativo. Perciò, approvando il piano l’assessore Vermiglio non solo scongiurerebbe l’odiato inceneritore, ma farebbe sì che il suo stesso assessorato e le altre pubbliche amministrazioni coinvolte vincano senza difficoltà il contenzioso legale con A2A.

Ciò permetterebbe tra l’altro di risparmiare l’inutile esborso di denaro pubblico per le spese legali che il contenzioso comporta. L’interesse pubblico per una celere approvazione del piano è stato espresso, negli ultimi sei mesi, da esplicite richieste a Vermiglio di diverse amministrazioni comunali e di alcune associazioni del territorio. A questo interesse pubblico si oppone solo l’interesse privato di A2A. “Noi – prosegue il comunicato – ci auguriamo che l’assessore persegua l’interesse dei cittadini e della pubblica amministrazione da lui presieduta, ma dobbiamo constatare che finora non risulta approvata neanche la procedura di vincolo archeologico che la soprintendenza ha avviato a febbraio sugli insediamenti di epoca romana siti proprio all’interno della centrale A2A di S. Filippo del Mela.

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