Santa Maria di Licodia (Ct): bulli prendono di mira ragazzina disabile e minorenne straniero

Piccoli bulli crescono. Per un anno, precisamente lo scorso anno scolastico, hanno perseguitato una ragazzina disabile psichica, un minorenne straniero e avrebbero anche aggredito e molestato una minorenne. Per questo due quindicenni di Santa Maria di Licodia (Ct) sono stati trasferiti nei centri di Ragusa e Messina su disposizione dell’Autorità giudiziaria. Gli episodi di bullismo si verificavano all’interno della scuola media di via Solferino.

Dopo mesi di indagini, i carabinieri, su disposizione del giudice per le indagini preliminari del tribunale dei minori di Catania, hanno collocato i due in una comunità protetta per atti persecutori avvenuti a scuola. I bulli avrebbero rivolto frasi offensive ad una minorenne anche attraverso l’utilizzo del cellulare causandole un perdurante stato di ansia e paura e costringendo la ragazzina con difficoltà psichiche a cambiare abitudini di vita e persino il numero di cellulare.

Aveva paura persino ad andare nei bagni della scuola la ragazzina che ha riferito le storie di violenze e persecuzioni subite a scuola ai carabinieri. Gli insulti dei due bulli avevano raggiunto anche un minorenne straniero verso cui pronunciavano espressioni xenofobe che gli provocavano un grave stato d’ansia. Anche il ragazzino è stato costretto a cambiare abitudini di vita.

Infine, i bulli avrebbero molestato e minacciato una minorenne aggredendola con calci e pugni, sia a scuola che fuori. A lei rivolgevano epiteti offensivi e le facevano gesti volgari a sfondo sessuale. La ragazzina è stata persino costretta a trasferirsi di casa per evitare di incontrare in paese i due bulli. Vittime anche i genitori della ragazza, costretti ad accompagnarla a scuola tutte le mattine per evitare conseguenze ben più gravi.

Ad uno dei due indagati è contestato il reato di aver percosso, insultato e ingenerato un perdurante stato di ansia e paura in un coetaneo, con le aggravanti di aver commesso il fatto su un ragazzo con disturbo del linguaggio e deficit della motricità. Una tesi accusatoria confermata anche dagli insegnanti che hanno riferito agli investigatori di conoscere i due ragazzi per via dei loro comportamenti antisociali e prevaricatori e di essere a conoscenza di vari episodi di bullismo, descrivendoli infine come ragazzi “ingestibili”.

Nel corso del 2016 i due ragazzi avevano minacciato gli insegnanti e i collaboratori e in un’occasione avevano chiuso a chiave la porta di un’aula chiudendovi dentro anche l’insegnante.

Maria Chiara Ferraù

 

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