Palermo: “Chiara Zyz” alla mostra internazionale del cinema di Venezia

Chiara Zyz – un fiore nel cuore di Palermo”, il cortometraggio documentaristico del regista palermitano Gaetano Di Lorenzo in collaborazione con laì’associazione culturale messinese Arknoah, sarà alla mostra internazionale del cinema di Venezia.

ChiaraZyz03Il film, soggetto di Francesco Torre, sceneggiatura di Torre e Di Lorenzo, racconta una giornata tipo all’interno del centro Santa Chiara nel quartiere multietnico Albergheria di Palermo e dagli anni Ottanta punto di riferimento per le comunità straniere del capoluogo siciliano e pone al centro della narrazione una serie di storie personali che convergono tutte negli accoglienti locali della Chiesa e dell’oratorio.

Qui, con il supporto del direttore, Enzo Volpe, offrono una vasta gamma di servizi: dall’asilo nido alla scuola di italiano per stranieri, dal banco alimentare al doposcuola, passando per l’assistenza sanitaria.

Selezionato dal MiBACT su oltre 500 istanze da tutta Italia, “Chiara Zyz” (Zyz è il primo nome documentato della città di Palermo, e in fenicio significa “fiore” o anche “splendente”) sarà adesso presentato in anteprima alla mostra internazionale del cinema di Venezia, nel concorso MigrArti Cinema. La proiezione si svolgerà presso la sala Volpi lunedì 5 settembre alle ore 11.30.

“Un’esperienza umana e professionale indimenticabile – raccontano il regista Di Lorenzo e lo sceneggiatore e direttore di produzione Torre che saranno presenti a Venezia – che abbiamo condiviso con tutti gli animatori e con le centinaia di persone che quotidianamente affollano i locali di piazza Santa Chiara,, per realizzare un progetto di comunità multietnica unico per dimensioni, diffusione e stabilità delle attività in Sicilia e in Italia. La presenza del cortometraggio a Venezia – proseguono Di Lorenzo e Torre – ci emoziona e omaggia l’impegno e la passione con cui insieme alla troupe e con il decisivo supporto di padre Enzo Volpe, abbiamo affrontato questa esperienza. Ci impegneremo affinché il lavoro venga visto il più possibile anche in Sicilia, soprattutto nelle scuole”.

Maria Chiara Ferraù

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