Tortorici (Me): comizio antimafia, “la strumentalizzazione del sindaco”

A Tortorici (Me) si infiamma la polemica dopo le parole del sindaco Carmelo Rizzo Nervo, in apertura del comizio tenutosi in piazza Faranda per testimoniare la vicinanza della società civile a Giuseppe ANtoci, presidente del Parco dei Nebrodi e destinatario insieme agli agenti della sua scorta, di un agguato sulla strada di collegamento Cesarò-San Fratello.

I cittadini oricensi in grande numero hanno partecipato al corteo di solidarietà ad Antoci a Sant’Agata di Militello e hanno ascoltato con attenzione e compostezza le parole pronunciate sul palco di piazza Faranda dal presidente della Regione, Rosario Crocetta; dal senatore Beppe Lumia, dal presidente dell’Esa, Francesco Calanna e dallo stesso Giuseppe Antoci.

Qualche perplessità viene espressa, invece, in merito al comizio del sindaco appena reintegrato, Rizzo Nervo. Lo stesso primo cittadino, fa rilevare il movimento “Uniti per cambiare Tortorici”, non era presente alla manifestazione di Sant’Agata di Militello ed al suo posto c’era un assessore. “Crediamo – si legge in un documento del movimento – che, considerata l’importanza dell’evento, sarebbe stato opportuno non delegare la presenza del Sindaco. Abbiamo auto contezza della mancata presenza del primo cittadino anche attraverso il discorso pronunciato in piazza, non volto tanto a condannare l’accaduto ma, cosa assai grave, a strumentalizzare l’attentato in modo da trarne vantaggio, appellandosi agli illustri uditori per ricevere aiuto riguardo l’assodata disastrosa condizione dell’Ente da lui amministrato”.

Sul palco Rizzo Nervo ha parlato del suo recente reintegro alla carica di primo cittadino dopo l’assoluzione piena in appello per abuso d’ufficio, ha puntato il dito contro chi, a suo dire, desidera il dissesto economico dell’Ente. A conclusione del comizio, poi, alcuni componenti di “Uniti per cambiare Tortorici” avevano chiesto un incontro con gli intervenuti che si erano mostrati disponibili ad un confronto con la società civile, ma il sindaco Rizzo Nervo “ha condotto tutti nella casa comunale, barrando le porte e non permettendo l’ingresso a coloro i quali poco prima aveva definito una armata Brancaleone. Forse – prosegue il documento – il primo cittadino è stato infastidito da quella armata che, messi da parte i colori e le appartenenza politiche aveva partecipato congiuntamente con il solo scopo di affermare la propria presenza e tutelare una comunità?”.

In conclusione “Uniti per cambiare Tortorici” si chiede che fine farà il commissario nominato dalla Regione e se la procedura di dissesto “prevista dalla legge e non di certo da noi voluta, sarà messa in discussione. Non ci resta che attendere – conclude il documento – per avere risposta a questi interrogativi, ma di certo non lo faremo passivamente in quanto non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo piegare la testa di fronte ad un eventuale insabbiamento del fallimento del sindaco Rizzo!”

Maria Chiara Ferraù

 

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