Tortorici (Me): “Il comune rischia di implodere”

Il comune di Tortorici (Me) rischia di implodere. A denunciarlo ancora una volta sono i segretari provinciali di Cgil e Cisl Funzione pubblica, Clara Crocè e Calogero Emanuele che hanno presentato un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione, alla Corte dei Conti, alle procure di Palermo e Messina, al Ministero dell’Economia e finanza e all’ispettorato funzione pubblica di Roma.

Agli enti preposti chiedono di “voler verificare, affinché siano adottati tutti i provvedimenti di legge, alla luce di quanto esposto nell’atto, se nelle attività di coloro che hanno fino ad oggi gestito il comune di Tortorici sotto il profilo politico, amministrativo e contabile, siano ravvisabili responsabilità per falso in bilancio, per abuso ed omissioni di atti di ufficio, per assunzioni irregolari, danni erariali e altri eventuali illeciti”.

Secondo Clara Crocè e Calogero Emanuele, rispettivamente segretari generali Funzione pubblica di Cgil e Cisl,  ci sono numerose criticità al comune di Tortorici che rischiano di far implodere il comune e che “hanno creato di fatto le condizioni di forte rischio sociale per le decisioni già assunte e per quelle che prossimamente l’amministrazione intende assumere”. Nella lettera lunga sei pagine i sindacalisti puntano l’attenzione sulle delibere di giunta che sono state adottate con pareri contrari dei revisori dei conti, sul consuntivo 2014 approvato con un disavanzo di quasi due milioni di euro.

“E’ chiara – scrivono Crocè ed Emanuele – la volontà di non dichiarare il dissesto, malgrado purtroppo vi siano le condizioni, facendo restare il Comune nell’attuale stallo amministrativo-economico-finanziario con gravissime ripercussioni sull’economia del paese, le condizioni di vita dei cittadini e dei dipendenti comunali”.

A rischio c’è anche il posto di lavoro di 61 contrattualizzati a tempo determinato e per 27 di ruolo. “In tutti questi anni – prosegue la lettera – è stato artatamente mascherato il dissesto economico trascinando per lungo tempo una situazione molto problematica fino al collasso dell’Ente che ostinatamente non si vuole riconoscere. L’amministrazione ha omesso reiteratamente di adottare le misure correttive richieste dalla Corte dei Conti e ha sprecato denaro pubblico con ‘acquisto di mezzi mai utilizzati e ancora l’amministrazione è accusata di nepotismo, assunzioni non trasparenti, irregolarità contabili e avrebbe esposto il comune ad una grave esposizione debitoria favorendo la produzione di contenziosi giudiziari”.

Maria Chiara Ferraù

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