Palermo: casa dei padri filippini, da convento a museo

Il convento dei Padri Filippini di Palermo, dal 1866 sede del museo, continua ad essere una fonte di sorprese artistiche. Nel corso dei lavori di restauro, sono state fatte nuove scoperte che saranno presentate mercoledì 23 marzo alle 17.30 nella sala conferenze del museo Salinas di piazza Olivarella.

Foto Iole Carollo3Presenzieranno alla manifestazione Ciro d’Arpa, centro regionale progettazione e restauro e Alessandra Carrubba del museo Salinas. I relatori, già autori di diverse pubblicazioni sulla storia dell’edificio, ci guideranno nella “passeggiata per immagini” attraverso le diverse fasi della sua esistenza. Quattro secoli di vicende costruttive e di relazioni umane che hanno accompagnato la trasformazione dell’edificio da casa conventuale a sede del museo nazionale, ospitando prima le attività quotidiane della comunità palermitana dei padri Filippini per arrivare, infine, alla sua attuale fisionomia di museo archeologico.

A parlare del nucleo originario dell’edificio monumentale all’Olivarella sarà Ciro d’Arpa, mentre Alessandra Carrubba presenterà una inedita selezione di manufatti relativi sia alla fase conventuale che alla successiva trasformazione in museo nazionale, un’istituzione che custodiva, oltre che importanti reperti archeologici, anche significative opere dei maggiori artisti da Antonello da Messina ad Antoon Van Dyck.

Per la prima volta saranno proiettate le immagini della sala del primo piano, già destinata a biblioteca del convento, dove sono stati scoperti il meraviglioso soffitto ligneo dipinto, risalente alla prima metà del Seicento e le nicchie dorate lungo le pareti.

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