Messina: sanità, 862 posti di lavoro

All’Asp di Messina ci sono 862 posti di lavoro vacanti. Per la Cisl si tratta di una boccata d’ossigeno che comunque non basta. Secondo il sindacato bisogna velocizzare sulle procedure per evitare di assistere ancora per lungo tempo a carenze di personale.

L’assessorato regionale alla Salute ha dato il via libera agli atti aziendali e alle piante organiche delle aziende sanitarie siciliane, approvate con la delibera della giunta regionale 52/2016. Via libera dunque ai concorsi. “E’ necessario dare le corrette e giuste informazioni – sostiene la Cisl di Messina insieme alla Federazione del pubblico impiego – per evitare che vengano generate false illusioni ai potenziali futuri vincitori di concorsi”.

Per Messina, il via libera è arrivato per l’Asp e il Policlinico, mettendo in stand by l’Irccs Neurolesi. “Alla lettura degli allegati alla delibera della Giunta Regionale relativamente ai 626 posti vacanti – spiegano il segretario generale della Cisl Tonino Genovese e il segretario provinciale della Cisl Fp Calogero Emanuele – le figure che presentano numeri rilevanti riguardano 36 nuovi infermieri, 37 tecnici della riabilitazione, 1888 Operatori Socio Sanitari, 143 Ausiliari, 19 terapisti della riabilitazione, 14 assistenti sociali, 24 esperti tecnici autisti, 40 collaboratori e coadiutori amministrativi.

Sappiamo, però – proseguono Genovese e Emanuele – che prima di fare ricorso al concorso pubblico e quindi all’accesso dall’esterno, bisogna esperire le procedure di mobilità regionale ed interregionale. L’unico aspetto positivo è il completamento di organico soprattutto per i settori che risultano assai carenti. Ma l’azienda deve mettere in conto anche del personale che gode di limitazioni e che svolge altre attività pur mantenendo il profilo originario. Un passaggio che l’azienda, prima di procedere alla pubblicazione dei bandi, deve assolutamente fare”, come più volte segnalato dalla Cisl. Un appello che ancora oggi non ha avuto seguito.

“Riteniamo – concludono i segretari di Cisl e Cisl Fp – che bisogna velocizzare sulle procedure per evitare di assistere ancora per lungo tempo a carenze di personale con ricadute negative per i servizi come si verifica oggi in tutti i presidi ospedalieri. Possiamo definirla una boccata di ossigeno, ma non basta”.

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