Catania: di scena “L’incantesimo” di Massimiliano Perrotta

Sabato 23 gennaio alle 20.30 andrà in scena a Catania all’istituto per ciechi Ardizzone Gioieni di via Etnea lo spettacolo L’incantesimo scritto da Massimiliano Perrotta e diretto da Walter Manfrè. Sul palco attori professionisti e i migranti dello Sprar di Vizzini e Mineo.

Domani alle 10.30 all’istituto per ciechi si terrà la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo alla presenza di Giampiero Panvini, commissario straordinario dell’istituto per ciechi Ardizzone Gioeni; Riccardo Tangusso, presidente dell’associazione Teatro Mediterraneo; Massimiliano Perrotta, direttore artistico del Teatro Mediterraneo e Walter Manfrè, regista dello spettacolo L’incantesimo.

Lo spettacolo ha come scopo lo scambio e il connubio tra identità differenti. Questo è il filo conduttore de L’incantesimo che avrà ingresso gratuito. Si tratta di un percorso di incontro tra l’identità siciliana e le culture di popoli del “mare nostrum”.

“L’incantesimo è una favola magica, un sogno mediterraneo popolato di meneni e di migranti” sostiene l’autore Massimiliano Perrotta.

Questo è il terzo spettacolo con la firma di Perrotta e Manfrè dopo il successo della commedia i Meneni e del Mare nostrum. “alla fine di questo percorso del dolore e della gioia, siamo giunti a L’incantesimo, quello del resoconto finale dove il nostro uomo borghese col cappotto di pelliccia sarà costretto a rivedere tutta la propria vita e le immagini del cammino percorso.  E quando Chi lo deve giudicare gli chiederà di pronunciare le parole che gli consentiranno di entrare in un colorato paradiso di sogni, egli pronuncerà quelle imparate da tre ingenue fanciulle d’oltremare – forse indiane o forse africane – che egli non ha mai dimenticate” spiega il regista Walter Manfrè.

Lo spettacolo vedrà in scena 14 migranti degli Sprar e gli attori Orazio Alba, Lisa Amato, Claudia Amendola, Giuseppe Carbone, Iano Falcone, Manuela Grasso, Alessandro Manzoni, Germano Martorana, Delfo Renna, e Santo Santonocito. Le musiche sono di Nino Rota, scenografie e costumi di Venera Russo, luci e audio a cura di Arka Service.

Maria Chiara Ferraù

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