Messina: nuova frana e nuova emergenza idrica

Sembra non aver fine l’emergenza idrica a Messina. Dopo essere rimasti senza acqua per nove giorni dopo un primo guasto causato da uno smottamento, i cittadini devono fare nuovamente i conti con la mancanza d’acqua. Una nuova frana ha colpito e rotto la condotta di Fiumefreddo a Calatabiano, nel catanese.

A soli tre giorni dal ripristino della rete idrica i rubinetti sono nuovamente senz’acqua. Fuori pericolo al momento solo le abitazioni che si riforniscono dall’acquedotto della Santissima. Decine di persone sono nuovamente in fila davanti alle autobotti come era successo la settimana scorsa.

Per risolvere la nuova emergenza si pensa a realizzare un bypass per collegare l’acquedotto dell’Alcantara e quello di FIumefreddo. Lo avrebbe dichiarato dopo un primo sopralluogo, il presidente dell’azienda che gestisce l’acqua a Messina, Leonardo Termini. “Non abbiamo colpe: Noi l’avevamo detto – aggiunge – che il terreno era a rischio, ma nessuno è intervenuto”.

Con il guasto di oggi si è praticamente concretizzato il rischio paventato nei giorni scorsi dal capo del genio civile, Leonardo Santoro. Le forti piogge e il vento di questi giorni che hanno colpito il territorio di Catania hanno provocato un nuovo smottamento a Calatabiano.

“Da giorni seguo la questione dell’emergenza acqua a Messina – ha dichiarato il presidente della Regione, Rosario Crocetta, nel corso di un incontro in prefettura sull’emergenza idrica – c’è qualcosa che non funziona se il lavoro è stato fatto ma è crollato dopo due giorni. I lavori bisogna farli bene, bisogna ripristinare la linea con interventi fatti con la testa e non con i piedi”.

Da Palazzo Chigi Matteo Renzi ha deciso di inviare a Messina la protezione civile nazionale annunciando con una nota: “alla luce del verificarsi di nuove criticità nell’erogazione idrica a Messina e del perdurare di pesanti disagi per la cittadinanza, la presidenza del Consiglio ha disposto l’immediato invio in loco di uomini della protezione civile nazionale, coordinati sul posto dal capo della struttura, ingegnere Fabrizio Curcio”.

L’associazione nazionale consumatori associati annuncia una class action per l’emergenza idrica. Il presidente di consumatori associati sottolinea che sono state avviate azioni legali “ per ottenere il risarcimento del danno dovuto alle famiglie e agli esercizi commerciali, per la colpevole sospensione dell’erogazione dell’acqua a Messina dal 25 ottobre al primo novembre 2015. Abbiamo suddiviso i danneggiati in due gruppi: per le famiglie abbiamo predisposto un ricorso con la richiesta di un risarcimento di 1.000 euro per contenere così al massimo le spese vive del contributo che si deve pagare al momento dell’iscrizione della causa a ruolo.

Per le attività commerciali, sempre nell’ambito della competenza del giudice di pace, richiederemo il risarcimento di 5.000 euro. ovviamente i casi che richiedono un risarcimento maggiore potranno essere esaminati individualmente, tenendo conto che la competenza sarà del tribunale. Gli avvocati della nostra associazione – prosegue il comunicato – rinunciano a qualunque anticipo sugli onorari e verranno pagati direttamente dall’Amam che, alla fine della causa, sarà condannata anche al pagamento delle spese legali”.

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