Barcellona Pozzo di Gotto (Me): armi e droga, due arresti

Blitz dei carabinieri a Barcellona Pozzo di Gotto, centro tirrenico in provincia di Messina. I militari hanno trovato un arsenale di armi clandestine e droga. Le manette sono scattate ai polsi di due pregiudicati. Si presume che le armi e la droga trovate in contrada Battifoglia, fossero nella disponibilità non solo degli odierni arrestati ma della locale organizzazione mafiosa.

Nel corso dell’operazione i carabinieri hanno arrestato Giampiero Munafò, 30enne di Castroreale e Carmine Di Natale, 40enne di Barcellona che dovranno rispondere di detenzione e porto di armi e munizioni comuni da sparo, alterazione di arma comune da sparo, detenzione di armi e munizioni da guerra, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini sono state avviate in seguito agli ultimi atti intimidatori che si sono verificati nel centro del messinese.

Già da qualche giorno i carabinieri stavano monitorando alcuni siti della città dove era stata notata la presenza di soggetti con precedenti penali che avevano destato dei sospetti. I due arrestati sono stati avvistati in una casa rurale in stato di abbandono. Sottoposti a perquisizione immediata, Munafò è stato trovato in possesso di una pistola con matricola abrasa, carica con 10 colpi, mentre Di Natale aveva un coltello a serramanico.

Nel corso della successiva perquisizione dell’immobile rurale è stato trovato l’arsenale di armi in un borsone nascosto in un sottoscala. In particolare, sono stati sequestrati un kalashnikov, una mitragliatrice calibro 32 con matricola abrasa, un fucile a canne mozze con matricola abrasa, un ordigno artigianale, circa 150 munizioni per armi comuni da sparo e da guerra. In un altro anfratto dell’abitazione, in un foro nella parete sono stati trovati 200 grammi di cocaina pura oltre a materiale adatto per il confezionamento della sostanza.

Le armi sono state inviate al Ris di Messina per gli opportuni accertamenti balistici e per capire se qualcuna di queste sia stata utilizzata negli atti intimidatori della serata del 15 ottobre scorso proprio a Barcellona Pozzo di Gotto.

Maria Chiara Ferraù

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