Siracusa: omicidio Ardita, il marito: “sono stato io”

Assassinata dal marito mentre portava in grembo la loro bambina. Non ci sono più dubbi. L’infermiera siracusana Eligia Ardita è stata assassinata dal marito insieme alla piccola Giulia. Lo ha ammesso l’uomo, Christian Leonardi, durante l’interrogatorio di ieri.

Il legale del marito sostiene si sia trattato di un incidente, mentre la pubblica accusa chiede la condanna per omicidio volontario aggravato da futili motivi e procurato aborto. Con questa tesi Leonardi è stato sottoposto a fermo e condotto in carcere a Cavadonna dove resterà a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

“Abbiamo raccolto la confessione in un momento intenso e sfibrante, ma siamo arrivati a questa perché indotta – ha dichiarato Fabio Scavone, il procuratore aggiunto – ogni giorno che passava aggiungevamo un tassello in più. Il quadro iniziale era quello di un uomo che aveva perso moglie e figlia e disponevamo di una consulenza da parte dei legali della difesa che dava adito alla tesi della malasanità, poi ci siamo spostati verso un’altra ipotesi che si è rivelata corretta. Chiederemo il rinvio a giudizio immediato”.

L’infermiera Eligia Ardita, 35 anni, morta il 19 gennaio scorso, era all’ottavo mese di gravidanza. Da mesi i genitori della vittima accusano il genero sostenendo che sia lui il responsabile della morte della figlia. L’uomo, invece, avrebbe raccontato che la moglie si sarebbe sentita male dopo cena. Ad incastrarlo sarebbe stata la saliva. Decisivo anche l’intervento dei Ris di Messina che hanno rinvenuto numerose tracce che portavano al marito, fino ad oggi sempre dettosi estraneo alla morte della donna.

“È stato un incidente, non volevo  uccidere Eligia. È stato solo un incidente. Lei gridava e io le ho  chiuso la bocca per non farla gridare e poi ha perso i sensi”. Questa la confessione resa da Christian Leonardi ai magistrati.

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