Mazzarrà Sant’Andrea (Me): operazione “Riciclo”, in manette il sindaco e i vertici di TirrenoAmbiente

Sotto la lente di ingradimento degli investigatori sono finite anche alcune anomale sponsorizzazioni sportive che la TirrenoAmbiente avrebbe emesso a favore di alcune società, e questo al fine di ottenere il placet di soggetti pubblici che avrebbero dovuto vigilare sulla corretta gestione della TirrenoAmbiente.

Per mesi la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, nel messinese, era nelle pagine dei giornali per i problemi nella gestione. Il sito era troppo piccolo per contenere tutta quella mole di rifiuti. Ora il calderone che si agitava nel comune del messinese e che aveva come fulcro proprio la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea e la società Tirreno Ambiente che la gestisce, è esploso.

Questa mattina nell’ambito dell’operazione denominata Riciclo sono finiti in carcere il sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, Salvatore Bucolo e Lorenzo Piccioni, 61 anni, ex senatore di Forza Italia, ex membro della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo di rifiuti e sulle attività illecite connesse, attuale presidente della TirrenoAmbiente.

Arresti domiciliari per Giuseppino Innocenti, 62 anni e Giuseppe Antonioli, 54 anni, entrambi ex amministratori delegati della società. Tutti dovranno rispondere di corruzione e peculato.

L’indagine è stata condotta dalla procura di Barcellona Pozzo di Gotto. Sotto la lente d’ingrandimento i rapporti tra l’amministrazione comunale di Mazzarrà e la Tirreno Ambiente, società mista pubblico-privata che gestisce la discarica. Sindaco e vertici della società avevano messo su un sistema che gli consentiva di mettersi in tasca diverse migliaia di euro dal 2007 al 2014.  Una truffa che è costata un danno economico di oltre 12 milioni e mezzo di euro al comune di Mazzarrà Sant’Andrea.

Praticamente, ogni comune che conferisce i rifiuti alla discarica deve versare ogni mese una “tariffa per opere di mitigazione ambientale”, un equo compenso per il “disagio causato ai residenti” con il conferimento dei rifiuti. Questi soldi vengono raccolti da TirrenoAmbiente ed entro un mese versati nelle casse comunali.

Le indagini hanno permesso di scoprire che dal marzo del 2007 al novembre del 2014, per sette anni, la società ha ridotto questa tariffa, illegittimamente, dimezzandola del 50% provocando un danno erariale di oltre 12 milioni di euro. Molti di questi soldi venivano sottratti e fatti finire direttamente nelle tasche di amministratori comunali e di Tirreno Ambiente. Nelle casse della società sono sati trovati più di 2 milioni e 800 mila euro.

Ad avere un ruolo nella vicenda anche il parroco della chiesa di Santa Maria delle Grazie. Secondo le accuse il sindaco avrebbe agito a suo beneficio e della Tirrenoambiente. E lo avrebbe fatto attraverso una delibera che dava il via legale al dimezzamento della tariffa e poi lui stesso avrebbe ricevuto 33 mila euro per questo atto amministrativo. Un sistema di tangenti che ha coinvolto anche il parroco spinto a firmare delle richieste di contributi da parte della TirrenoAmbiente per le feste patronali e le iniziative parrocchiali. Il parroco firmava, i soldi venivano emessi, ma poi finivano nelle tasche personali di Bucolo.

Non solo queste false elargizioni “religiose”, ma sono state scoperte anche anomale sponsorizzazioni sportive che la TirrenoAmbiente avrebbe emesso a favore di alcune società per ottenere il placet di soggetti pubblici che avrebbero dovuto vigilare sulla corretta gestione della società mista. È stata effettuata una erogazione di 700 mila euro ad una società sportiva dilettantistica di borgo Vercelli in Piemonte di cui Innocenti era rappresentante legale.

Nel corso dell’operazione sono sequestrati beni per quasi 3 milioni e mezzo di euro. I sigilli sono stati posti a beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie anche per Antonio Crisafulli, altro amministratore delegato pro tempore della TirrenoAmbiente.

“Complimenti alla magistratura di Barcellona Pozzo di Gotto e alla polizia tributaria di Messina”. Così il senatore del Pd, Giuseppe Lumia, componente della commissione parlamentare antimafia a commento dell’operazione Riciclo condotta oggi e che ha portato all’arresto del sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea e del rappresentante di TirrenoAmbiente. “Da anni – aggiunge – nella gestione dei rifiuti fanno capolino interessi torbidi. E’ necessario dare attuazione ad una seria riforma del settore per puntare sulla raccolta differenziata e sugli impianti di ultima generazione”.

Maria Chiara Ferraù

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