Catania: indagini della stradale, 13 misure cautelari

Tredici persone sono state raggiunte a Catania da altrettante misure cautelari nell’ambito di un’indagine condotta dagli agenti della polizia di stradale Sicilia orientale di Catania, in collaborazione con le squadre di polizia sezionali. Sei persone sono finite in carcere, quattro ai domiciliari e tre con obbligo di dimora nel comune di residenza.

In particolare, il carcere è stato disposto per Alfio Maugeri, 37 anni; Marco Musmeci, 23 anni, Orazio Pappalardo, 27 anni; Giuseppe Castorina, 35 anni; Andrea Sapienza, 41 anni e Liborio Previti, 34 anni.

Arresti domiciliari per Salvatore Pappalardo, 32 anni; Salvatore Patanè, 54 anni; Giuseppe Finocchiaro, 36 anni e Gaetano Zammataro, 27 anni.

Obbligo di dimora e divieto di allontanarsi da acasa dalle 21.00 alle 07.00 per Gaetano Florio, 26 anni; Ignazio Rao, 24 anni e Alessandro Previti, 23 anni.

È stata così scoperta e sgominata una associazione per delinquere finalizzata alle rapine ai danni di esercizi commerciali e allo spaccio di droga.

Le indagini erano state avviate a seguito di due rapine del 28 settembre del 2012 e del 27 dicembre dello stesso anno ai danni di esercizi commerciali all’interno delle due aree di servizio Agip della A18 Messina-Catania in territorio di Aci Sant’Antonio in cui i malfattori, dopo aver proceduto al sequestro degli addetti, hanno fatto saltare le relative casse continue facendole esplodere inserendovi all’interno del gas acetilene attraverso una cannula collegata ad una bombola di gas e poi sigillando lo sportello con poliuretano espanso e non del gas. Nelle due occasioni i rapinatori si sono portati a casa un bottino di 62 mila euro.

Le successive indagini hanno permesso di delineare un agguerrito e pericoloso sodalizio criminale, vicino alla famiglia mafiosa Santapaola, operante nel territorio ionico acese, dedito costantemente a rapine, quasi sempre con la stessa tecnica esplosiva che metteva in serio pericolo l’incolumità dei presenti. In un’occasione l’intera somma contenuta in cassa, circa 43 mila euro, andarono in fiamme.

Il gruppo, inoltre, appariva molto agguerrito. In un’occasione uno dei componenti ha esploso un colpo di fucile caricato a pallettoni senza attingere alcuna persona. Le indagini effettuate per individuare i responsabili hanno consentito di accertare anche l’esistenza di un’attività di spaccio di droga.

Le indagini hanno consentito di accertare che il sodalizio si era reso responsabile, in sei mesi, di sei rapine. Altri due soggetti, destinatari della misura risultano attualmente irreperibili e sono attivamente ricercati.

Maria Chiara Ferraù

 

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