Catania: 3 omicidi di mafia, arrestati mandanti ed esecutori

I carabinieri del comando provinciale di Catania il 26 maggio e poi il 22 e il 25 giugno scorsi hanno eseguito otto provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettanti affiliati alla famiglia mafiosa Santapaola, di cui quattro già detenuti per altra causa. Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, soppressione di cadavere, detenzione e porto abusivo di armi, aggravati dall’aver agito per agevolare il sodalizio di appartenenza.

Le indagini hanno permesso di ricostruire la genesi e il movente di tre omicidi commessi a Catania tra il 2006 e il 2011 ai danni di Francesco Palermo (27 settembre 2009), Lorenzo Saitta (6 dicembre 2006) e Giuseppe Antonino Rizzotto (14 settembre 2011), questi ultimi due sono state vittime della cosiddetta lupara bianca.

L’ordinanza cautelare si fonda sulle dichiarazioni dei pentiti fra cui Fabrizio Nizza, responsabile del gruppo di Cosa nostra catanese operante nel popoloso quartiere di Librino fino al suo arresto, l’otto febbraio del 2012 e Davide Seminara, organico del sodalizio criminale e uomo di fiducia di Nizza.

Per l’omicidio di Francesco Palermo sono stati raggiunti dal provvedimento Daniele Nizza, fratello del collaboratore di giustizia e Rosario Lombardo, entrambi uomini d’onore della famiglia Santapaola. Palermo, esponente di spicco dei Cursoti di Giuseppe Garozzo, detto “pippo ‘u maritatu, fu ucciso davanti alla sala bingo di via Caronda per vendetta, perché ritenuto autore dell’omicidio di Giuseppe Vinciguerra, cugino di Orazio Magrì, esponente di vertice dei Santapaola, assassinato il 7 aprile del 2009. Nizza e Lombardo sono accusati, rispettivamente, di aver coadiuvato Orazio Magrì nell’esecuzione materiale del delitto e di aver esguito degli appostamenti per individuare le abitudini e i movimenti della vittima.

Per l’omicidio di Lorenzo Saitta, cugino dell’omonimo Salvuccio’u scheletro, ritenuto elemento di primo piano della famiglia Santapaola, sono chiamati a rispondere Daniele Nizza in qualità di mandante e Andrea Nizza, tuttora latitante, quale esecutore materiale. L’omicidio venne commesso per dare un segnale allo Scheletro il quale si era permesso di far sapere dal carcere che una volta uscito avrebbe fatto la cinquina, facendo intendere che avrebbe ucciso i cinque dei sei fratelli Nizza, tutti facenti parte dell’associazione mafiosa.

Infine, per l’omicidio di Giuseppe Antonino Rizzotto, destinatari di misura cautelare sono Orazio Magrì in qualità di esecutore materiale del delitto di Rizzotto, elemento al vertice della famiglia Santapaola gruppo del villaggio Sant’Agata, Agatino Cristaudo, suo fratello Salvatore Cristaudo e Giovanni Privitera per il delitto di sottrazione di cadavere. Sarebbero stati loro, infatti, a seppellire il corpo di Rizzotto in un luogo sconosciuto. L’omicidio venne compiuto per contrasti sorti tra il gruppo Nizza e gli Ercolano e per ottenere la supremazia dei Nizza in seno al clan Santapaola.

Raggiunti da provvedimenti restrittivi per associazione a delinquere di tipo mafioso anche Eros Salvatore Condorelli, cognato del latitante Andrea Luca Nizza e Martino Cristaudo, fratello dei già citati Agatino e Salvatore.

Maria Chiara Ferraù

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi