Tortorici (Me): braccio di ferro tra amministrazione e lavoratori

Non si placa a Tortorici (Messina) la vertenza dei lavoratori comunali. Una battaglia che va avanti ormai da tre anni, a suon di scioperi e di delibere contestate aspramente da dipendenti e sindacati. Da un lato ci sono i lavoratori che temono di perdere il proprio impiego, dall’altro l’amministrazione che tenta il possibile per salvare l’Ente e non arrivare alla dichiarazione del dissesto finanziario.

Nei giorni scorsi una quarantina di dipendenti comunali hanno presentato un ricorso al tribunale amministrativo regionale di Catania contro gli ultimi provvedimenti del Comune, in particolare: la deliberazione 69 del 25 marzo sulla ricognizione annuale delle eccedenze di personale; la deliberazione di giunta 76 del 15 aprile sull’individuazione del personale che matura i requisiti per accedere al trattamento pensionistico; la determina 134 del 16 aprile sullo stesso argomento; la deliberazione di giunta 80 del 23 aprile 2015 sulla presa d’atto della determinazione 134; la deliberazione 88 del 7 maggio sulla dichiarazione di eccedenza di personale per ragioni finanziarie e poi su quattro determine (172, 173, 181, 182) sul collocamento a riposo di Giovanni Agliolo Quartalaro, Antonio Saitta, Marisa Montagno, Sebastiano Bevacqua e Signorino Mirici Cappa.che prevedevano il prepensionamento delle unità eccedenti che avevano i requisiti, secondo l’Inps, per poter accedere alle forme pensionistiche.

Si chiede – si legge nel ricorso affidato all’avvocato Antonio Saitta – che venga disposta la trasmissione degli atti alla Corte dei conti, per verificare la sussistenza di eventuali responsabilità per danno all’Erario, nonché alla Procura della Repubblica per verificare e valutare se dai fatti esposti emergano anche violazioni della legge penale”. Secondo i firmatari del ricorso, infatti, l’amministrazione avrebbe messo in atto un “maldestro tentativo di ridurre le spese per i dipendenti, raggiungendo l’obiettivo di sostituire il personale di ruolo con quello precario”.

Dal canto suo il Comune ha deciso di non costituirsi parte civile al Tar e l’undici giugno, con determina sindacale n.20, è stato dato mandato all’avvocato Stefano Polizzotto di Palermo di “predisporre gli atti per la mobilità del personale”.

Una situazione, questa, che non va giù alla Cgil. Il sindacato, attraverso la segretaria generale Clara Crocè e il segretario del comparto, Francesco Fucile, chiede a tutte le istituzioni di “intervenire ed intraprendere ogni possibile azione mirata a concludere questo stillicidio che stanno vivendo i lavoratori e i cittadini di Tortorici. Ci chiediamo – continuano i sindacalisti – perché gli innumerevoli esposti presentati siano rimasti lettera morta. La conclusione della vicenda che si prefigura sarà terribile per tutti. Non ci resta che prendere atto – concludono Crocè e Fucile – che il comune sarà costretto inevitabilmente a dichiarare il dissesto”.

Maria Chiara Ferraù

(immagine di repertorio)

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