Catania: “Soli sulla nave del piacere avvinti dal destino”

C’era una volta “Love Boat”, fortunata e seguitissima serie televisiva made in Usa, giunta in Italia agli albori degli anni Ottanta. Storie ed intrighi che si consumavano su una nave da crociera. Sulla medesima falsariga si snoda la trama dell’esilarante commedia in due atti “Soli sulla nave del piacere avvinti dal destino”, firmata da Renato Fidone e portata in scena al teatro Don Bosco di Catania dalla compagnia Liotru a chiusura del cartellone curato dalla direzione artistica di Franco Blundo.

La pièce, con la sapiente regia di Franco Roccasalvo, autore anche dei testi delle melodie interpretate dai protagonisti, delinea una trama ricca di colpi di scena e di esilaranti gags. I diversi personaggi che hanno animato la scena si sono presentati ciascuno con i propri tratti caratteristici e fortemente marcati.

A cominciare proprio da Augusto Imperato, comandante della strampalata nave da crociera interpretato dallo stesso regista, che insieme al suo fido equipaggio accoglie ed accompagna i viaggiatori nella loro avventura in mare: il suo “secondo”, sempre galante ed in cerca di nuovi amori (Ugo Signorelli), la civettuola infermiera di bordo (Letizia Giannetto), un barman tuttofare davvero sui generis (Francesco Macaluso), uno scorbutico mozzo (Seby Barbagallo).

Amori, avventure, insoliti risvegli hanno visto come protagonisti i passeggeri, coppie spesso “scoppiate” alla ricerca di emozioni forti. E così, in un susseguirsi di ingarbugliate vicende, sul palcoscenico si sono alternati un commerciante di pellame stanco della solita routine (Giuseppe Raimondo) con moglie al seguito (Rosalba Ruggieri), due futuri sposi (Giovanni Bonaventura e Valentina Sardo) piuttosto impacciati ed alle prime armi, un marito molto geloso e relativa consorte più che disponibile a nuove conoscenze (Salvo Russo e Martina Zappalà). A completare il campionario umano, un ladro con annesso “socio in affari” (Corrado Massara e Alfio Fabiano) che salgono a bordo sotto mentite spoglie. Un mix esplosivo che ha saputo regalare al numeroso pubblico intervenuto situazioni al limite del grottesco e del paradosso per dare l’arrivederci alla prossima stagione il cui cartellone è stato già ufficializzato: la farsa partenopea “Il morto stà bene in salute” di G. Di Maio, La banda degli onesti di Age e Scarpelli (commedia resa celebre sul grande e piccolo schermo da Totò e Peppino De Filippo), “Colto in flagrante” di D. Benfield dall’humour in stile prettamente anglosassone, il classico “L’avaro” di Moliere, le profonde riflessioni di “Storia strana su di una terrazza romana” firmate da Luigi De Filippo.

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