Furnari (Me): operazione Gotha V, interviene il sindaco Foti

Alla luce dell’ultima operazione della DDA di Messina, denominata “Gotha 5”, il Sindaco di Furnari Avv. Mario Foti con una dichiarazione ufficiale definisce e specifica ulteriormente quale è stato il crogiuolo di interessi politico-mafiosi e criminali, che hanno gravitato intorno alla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea ed a “TirrenoAmbiente spa” nonché precisa le cointeressenze nelle vicende elettorali ed amministrative locali di Furnari e di Mazzarrà Sant’Andrea.“Va preliminarmente evidenziato – precisa il primo cittadino furnarese – che le estorsioni presuntivamente subite da TirrenoAmbiente spa costituiscono un aspetto del tutto marginale e secondario nella vicenda rifiuti. Per contro, la cosa di più rilievo è invece la costante mancanza di trasparenza nella gestione di questa società mista con prevalente capitale pubblico, la cui conduzione è stata sempre caratterizzata dal mancato rispetto della normativa sugli appalti e da assunzioni di personale dipendente senza alcuna regola di pubblico concorso, cui era per legge tenuta.

Questi due rilevanti aspetti hanno determinato l’enorme costo della gestione dei rifiuti, mentre l’assunzione di personale è sempre avvenuta con l’esclusivo gradimento dei vertici societari, i quali pertanto non possono assolutamente considerarsi vittima di estorsione da parte di suoi dipendenti nemmeno quando costoro sono oggi oggetto di misure cautelari. L’assordante silenzio dei Comuni soci, che avevano l’obbligo della sorveglianza, ha consentito ad una società con prevalenza di capitale pubblico di gestire indisturbata la discarica come fosse una azienda privata e di determinare in modo altrettanto illegittimo i costi degli ampliamenti e le tariffe di conferimento senza alcun controllo di legalità almeno successivamente al 2004. La “TirrenoAmbiente spa” ha quindi dato affidamenti milionari a società riconducibili agli amministratori societari senza gare d’appalto, ha stipulato transazioni milionarie tra soggetti in conflitto di interesse, ha assunto personale in violazione di legge senza concorso, favorendo nelle relative assunzioni parenti di funzionari di enti, che avevano l’obbligo del controllo.

Ciò è documentato dagli atti esistente senza alcuna smentita di sorta; inoltre, col complice silenzio dei soci pubblici e degli Amministratori da essi designati, è stato consentito ad un consumato Amministratore delegato di gestire “TirrenoAmbiente spa”, come una società privata, di operare investimenti all’estero, di compiere assunzioni senza regole privilegiando figli e parenti di funzionari della P.A., che avevano il dovere di controllo, mentre erano rilasciate autorizzazioni e concessioni rivelatisi poi illegali ed in violazione di legge, abbancando un milione di metri cubi di rifiuti, con pericolo di disastro ambientale per Furnari e per il suo territorio. Da qui l’evidente interesse del business dei rifiuti sulle lezioni amministrative locali.

Nella ininterrotta emergenza rifiuti vi era così chi, intrepido ed impavido, ossequiato e rispettato, navigava a vista e senza regole e decideva su deroghe e convenienze, su eccezioni e preferenze a danno o a vantaggio di Comuni, i quali tutti comunque avevano la necessità di conferire nell’invaso. A fronte di questo oscuro groviglio di interessi non può sfuggire, infine, il ruolo prevaricatore ed invasivo esercitato durante le elezioni amministrative, che hanno pesantemente condizionato i risultati elettorali in alcuni Comuni strategici nella vicenda dei rifiuti: Mazzarrà Sant’Andrea e Furnari.

Il primo notevole, perché socio di maggioranza per parte pubblica della predetta società mista. Il secondo importante, quale Comune, che avrebbe potuto esercitare un fastidioso ruolo di controllo sulla gravissima violazione della normativa ambientale nella gestione della discarica, ma tutto questo è ancora un capitolo aperto, che occorrerà chiarire, unitamente alle eventuali complicità, che nella vicenda hanno procurato il gravissimo danno ambientale, che allarma e mette a rischio la popolazione di Furnari e dell’ambiente circostante”.

Rodrigo Foti

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