Furnari (Me): il sindaco querela il collega di Mazzarrà Sant’Andrea

In merito ai problemi di natura ecologica e sanitaria, causati dalla vicina discarica di Mazzarrà Sant’Andrea a danno delle matrici ambientali aria, suolo ed acque, il sindaco di Furnari Mario Foti, dopo essere stato ascoltato su propria richiesta dalla commissione parlamentare antimafia della Regione Siciliana il 2 luglio 2014, la cui audizione è stata secretata, mentre l’ 1 novembre 2014, dopo i due  provvedimenti  con cui è stato disposto il diniego dell’istanza di rinnovo delle autorizzazioni relative alla gestione dell’impianto di selezione e biostabilizzazione nonché alla realizzazione e gestione dell’ampliamento della discarica, ha proposto formale denuncia a tutte le autorità competenti chiedendo la chiusura della discarica in questione e l’apposizione dei sigilli in esecuzione dei predetti provvedimenti di diniego. Dopo il sequestro, avvenuto il 3 novembre su richiesta della Procura della Repubblica di Barcellona P.G., con provvedimento del competente Giudice per le Indagini Preliminari presso il medesimo Tribunale, avendo appreso di una riunione avvenuta nei locali della TirrenoAmbiente spa in contrada Zuppà, dove i vertici della società avrebbero parlato di una prossima chiusura della discarica ed indicato la sua persona come unoSindaco di Mazzarra Salvatore Bucolo degli artefici della chiusura dell’impianto sulla scorta di un preciso disegno politico a seguito di queste denunce, il sindaco Foti ha chiesto una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ed alla presenza del Prefetto di Messina, in cui ha espresso le preoccupazioni circa i possibili pericoli per la sua incolumità e sicurezza, poiché precedentemente aveva subito un attentato e minacce.

Malgrado avesse denunciato solo la cattiva gestione della discarica senza riferimento al comune di Mazzarrà Sant’Andrea, né al suo attuale sindaco,  era reiteratamente e pubblicamente attaccato e contestato da parte di quest’ultimo, che nella sua qualità di primo cittadino aveva manifestato un chiaro interesse al proseguimento dell’attività dell’impianto di Contrada Zuppà ed ai profitti prodotti dalla gestione dei rifiuti, senza per converso prendere atto del disastro ambientale procurato ai cittadini di Furnari da una gestione illegittima e deleteria di detto impianto da parte della società predetta. In particolare il sindaco  Salvatore Bucolo, in passato più volte ed in diversi contesti pubblici con comportamenti poco consoni alla sua veste istituzionale, aveva pubblicamente accusato la persona del Sindaco furnarese di avere mosso critiche e censure con numerosi esposti e denunce alla gestione dell’impianto gestito Discarica di Mazzarra SantAndreada “TirrenoAmbiente spa nell’ambito della sua legittima funzione di sindaco di Furnari.

L’atteggiamento contestabile del sindaco di Mazzarrà si evidenziava ulteriormente in un dibattito televisivo avvenuto nel programma di un’emittente messinese, svoltosi l’11 dicembre 2014 con dichiarazioni offensive e diffamatorie mettendo in dubbio l’onestà morale e intellettuale dell’avvocato Foti, le sue capacità professionali ed alla fine anche il suo titolo di studio universitario. A ciò si aggiungevano le solite invettive lasciando intendere la responsabilità nella chiusura della discarica, che avrebbe comportato della perdita del posto di lavoro alle famiglie degli operai con un danno alla cittadinanza di Mazzarrà Sant’Andrea, concetti peraltro ribaditi dal Bucolo in un pubblico comizio in cui, annunciando le sue dimissioni (poi non avvenute), accusava di essere vittima di una non ben chiara congiura ad opera di alcuni soggetti, sulla scorta di una iniziativa politica mirata alla chiusura della discarica, che a suo dire avrebbero avuto interessi poco chiari in caso di chiusura dell’invaso nella successiva procedura e nelle operazioni di bonifica e del post mortem della discarica.

Egli ha ravvisato infine l’inqualificabile comportamento di Bucolo nei suoi confronti in occasione delle due Conferenze di servizi svoltesi nella stessa giornata a Palermo presso il Dipartimento Acque e Rifiuti il 25 febbraio 2015, durante le quali, dopo aver tentato di estrometterlo e non farlo partecipare alle stesse per un’asserita carenza di legittimazione eccepita, ma riconosciuta dalle norme vigenti e dalla presidenza della Conferenza, questi per tutta la durata delle due conferenze ha ripetutamente e continuativamente minacciato, offeso, ingiuriato Foti, svolgendo nel contempo le usuali farneticanti ed infondate insinuazioni e tentando di ottenere il risultato subordinato di provocarmi per ottenere a seguito di una sua possibile reazione, la sospensione della Conferenza di servizi in corso.

Dinanzi a siffatti reiterati comportamenti, ma anche e necessariamente imponendo illecitamente una coartazione ed una minaccia nei confronti dell’amministrazione pubblica e della discrezionalità amministrativa ad essa riconnessa in una Conferenza di servizi nella quale il comune di Furnari, in persona del suo sindaco in carica, stava legittimamente esprimendo al tutela del diritto alla salute della comunità che rappresentava. Mario Foti a tal proposito parla di un disegno criminoso, che nella fattispecie parte dalla predetta trasmissione televisiva dell’11 novembre ed arriva alle due Conferenze di servizi del 25 dicembre con tutta una serie di passaggi intermedi apparsi sulla stampa, costituisce il presupposto indefettibile per la configurabilità della continuazione fra più reati, posti in essere dal Bucolo sotto il profilo soggettivo con la rappresentazione cosciente e volontaria dei singoli episodi criminosi, individuati almeno nelle loro linee essenziali sin dall’inizio dell’attività illecita.

Per lui sussistono nella fattispecie pluralità di indici sintomatici, rivelatori dell’ideazione e determinazione volitiva unitaria a iniziare dal dibattito avvenuto in data 11.12.2015 fino alle due Conferenze di servizio. Stante ciò e considerato che nella fattispecie sono ravvisabili i reati previsti dal Codice Penale con l’aggravante della diffusione col mezzo della stampa e di altre, egli nella qualità di sindaco del comune di Furnari propone formale denunzia-querela nei confronti di Salvatore Bucolo nonché di chiunque altro a qualunque titolo si fosse reso responsabile dei fatti meglio esposti in narrativa a seguito delle esperende indagini e dovesse risultare essere concorso a qualunque titolo nella commissione dei reati ipotizzabili in narrativa.

Rodrigo Foti 

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