Canneto di Caronia (Me): incendi misteriosi, arrestato piromane

Si ritorna a parlare dei misteriosi incendi di Canneto, frazione marinara di Caronia, centro in provincia di Messina. Il nome della borgata è stato al centro delle cronache anche internazionali per i misteriosi incendi che iniziarono a verificarsi nel 2004 e che si sono ripresentati nel 2014. Il mistero rimane, ma per gli ultimi roghi dell’anno appena trascorso i carabinieri hanno arrestato Giuseppe Pezzino, 26 anni.  

Avviso di garanzia per il padre, Antonino Pezzino, 55 anni, uno dei portavoce del comitato degli abitanti di via del Mare. I due dovranno rispondere di diversi reati fra cui incendio, danneggiamento seguito da incendio, concorso in truffa e procurato allarme.  L’arrestato è stato condotto ai domiciliari.

Per i danni provocati dagli incendi del 2004, alcuni abitanti avevano chiesto ed ottenuto dei risarcimenti, anche cospicui. Dal 2008 al 2014 gli incendi si erano interrotti, ma nel luglio dello scorso anno sono tornati a verificarsi riportando la frazione al centro di un interesse mediatico. Dopo aver analizzato i primi episodi, i carabinieri hanno deciso di perimetrale l’area con una serie di telecamere nascoste che potessero fornire spunti per individuare lo svilupparsi degli strani fenomeni.

I servizi di osservazione sono stati pianificati in modo da garantire l’osservazione delle cinque abitazioni interessate dagli incendi che si sono susseguiti da luglio del 2014 fino ad ottobre dello stesso anno in abitazioni a schiera in via del Mare. In totale si sono verificati circa 40 episodi per i quali l’arrestato, in via esclusiva per alcuni e insieme al padre per altri, dovrà rispondere di danneggiamento seguito da incendio, concorso in procurato allarme e concorso in tentata truffa aggravata.

I due sono accusati anche di aver indotto il sindaco di Caronia, Calogero Beringheli, ad emettere un’ordinanza di sgombero delle abitazioni di via del Mare. Tutto questo aveva creato allarme e proteste fra i cittadini che lamentavano i disagi derivanti dalla situazione. Secondo i militari dell’Arma, inoltre, i due avevano intenzione di procurare ingiusti profitti derivanti dalle somme di indennizzo o da contributi di assistenza economica e/o risarcimento dei danni, ma anche di ottenere nuove abitazioni a seguito della possibile delocalizzazione.

Maria Chiara Ferraù

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi