San Filippo del Mela (Me): nota del presidente ADASC Giuseppe Maimone

In merito alla vertenza della centrale termoelettrica “Edipower”, sita in contrada Archi, su cui aleggiano ombre sul futuro occupazionale dando vita nelle ultime settimane a manifestazioni di sciopero nonché ad un intervento delle istituzioni locali e regionali, la cui decisione di convertire la produzione del colosso energetico in combustibile solido secondario (C.S.S.) ha suscitato aspre polemiche specialmente alla luce delle recenti dichiarazioni del Sindaco di San Filippo del MelaPasquale Aliprandi fra quanti continuano a sostenere il concetto di un’economia ecosostenibile, il Presidente dell’Associazione Difesa dell’Ambiente e Salute dei Cittadini Giuseppe Maimone ha deciso di esprimere la posizione del sodalizio da lui guidato con la seguente nota: “Apprendiamo con stupore le dichiarazioni del Sindaco di San Filippo del Mela riportate nel sommario del verbale espresso dalla III Commissione A.R.S., tenutasi il 21 gennaio 2015, che in maniera inequivocabile in quella sede si è espresso nettamente a favore del CSS: infatti, si legge Quanto allaCentrale Edipower di San Filippo del Mela prospettata riconversione della centrale asserisce di salutare con  favore tale eventualità, che tuttavia dovrà escludere la combustione del carbone ed incentrarsi invece sulla combustione del CSS(combustibile solido secondario), sul solare termodinamico e sulle biomasse. Tale comportamento di ambiguità non può essere più tollerato da associazioni, comitati e popolazione. Sul territorio dichiara che non permetterà di trasformare San Filippo del Mela nella pattumiera della Sicilia ed attende gli studi prima di esprimersi contro o a favore del CSS, mentre nelle sedi istituzionali ribalta la frittata e si dichiara a favore di questo scellerato progetto. Tale comportamento aumenta il gap fra popolazione ed istituzioni, che sulla carta dovrebbero tutelare gli interessi collettivi. Il Sindaco getti definitivamente questa maschera e metta nero su bianco la posizione ufficiale del Comune di San Filippo del Mela. Inoltre è alquanto strano attendere studi di parte o commissionati dall’azienda prima di pronunciarsi. Forse crede che troverà scritto che il CSS è inquinante e potenzialmente dannoso per la salute pubblica? Sveglia, non viviamo totalmente nel comprensorio dei balocchi!! Le informazioni sono note, solo chi con diplomazia e strategie politiche vuole avallare il progetto di A2A/Edipower fa finta di non conoscerle. Il Sindaco ha bisogno di altri dati e studi?? Allora contatti immediatamente l’Organizzazione Mondiale della Sanità e chieda un autorevole ed indipendente parere sulle ripercussioni prodotte dal CSS sulla salute pubblica e sull’ambiente, una valutazione d’incidenza sanitaria (VIS) e una valutazione di danno sanitario (VDS). Le dichiarazioni dell’Assessore al Territorio Croce sono offensive per un intero comprensorio, che da anni attende bonifiche e risanamento. In terza commissione ha dichiarato che Il governo regionale, quindi, non potrà che salutare favorevolmente la eventuale riconversione industriale della centrale di San Filippo del Mela in impianto di termovalorizzazione dei rifiuti e di combustione del CSS. Al posto di pensare come risolvere il problema dei rifiuti con l’incenerimento e quindi altro impatto ambientale e sanitario, si attivi immediatamente per l’approvazione e il finanziamento del piano di risanamento e rilancio economico del Comprensorio del Mela; lo attendiamo da oltre 13 anni. La voce di Amministrazioni Comunali, cittadini, associazioni non può essere ignorata da chi non curandosi dei problemi della popolazione residente avalla la pugnalata mortale per un comprensorio di oltre centomila persone. Domani si terrà il tavolo tecnico presso l’Assessorato alle Attività produttive guidato da un esponente di Confindustria. E’ una regione, che tutela gli interessi degli industriali e non quelli di una popolazione avvelenata. Fra i convocati al tavolo manca all’appello una parte delle amministrazioni comunali, che hanno deliberato la netta contrarietà al CSS e le Associazioni ambientaliste, nonostante quest’ultime abbiano inviato formale istanza per la partecipazione, così come contemplato dalla normativa vigente. Gli ultimi eventi (MUOS, TERNA, ecc.) dimostrano che viviamo in un territorio governato da una classe politica e dirigenziale inerme e, per tutelare il nostro territorio nonché le nostre vite, dobbiamo rivolgerci esclusivamente alla magistratura: una sconfitta per la politica e le istituzioni. La nostra terra è stata devastata e ahimè continua ad esserlo per colpa di una certa classe politica, che ha pensato a tutto tranne ai cittadini”.

Rodrigo Foti 

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