Il Comune di Tortorici ha troppi debiti. I dipendenti non percepiscono lo stipendio da sei mesi e le casse comunali hanno un disavanzo di quasi 400 mila euro. Adesso l’ultima conferma arriva dalla relazione della Corte dei Conti dello scorso dicembre inviata all’amministrazione comunale, a seguito della relazione sul rendiconto 2012 inviata ai giudici contabili dall’organo di revisione del Comune oricense il 27 dicembre del 2013. Dall’istruttoria svolta sono emerse diverse criticità.
In particolare, i giudici contestano il ritardo nell’approvazione del rendiconto del 2012, avvenuta il 3 giugno del 2013 e scrivono nero su bianco che l’Ente è strutturalmente deficitario per il superamento di sette dei dieci parametri previsti dal decreto ministeriale del 18/02/2013. In particolare, il disavanzo dell’amministrazione è in controtendenza rispetto al saldo positivo conseguito nell’esercizio finanziario del 2011 con quasi 140 mila euro in cassa.
L’Ente è accusato dalla corte dei Conti di non aver proceduto all’accantonamento del fondo svalutazione crediti per gli enti beneficiari dell’anticipazione di liquidità e di non aver effettuato alcuna azione di recupero dell’evasione fiscale. Fatto, questo, già riscontrato a partire dall’esercizio del 2010. Con riferimento alle spese per il personale i giudici contabili rilevano lo sforamento del parametro, un’elevata incidenza delle spese di personale sulla spesa corrente pari al 62,13%, nonostante la quale l’Ente ha comunque proceduto a prorogare contratti a tempo determinato e la mancata costituzione del fondo per la contrattazione decentrata integrativa nel triennio 2010-2012.
Il Comune di Tortorici viene rimproverato dalla Corte dei Conti per aver frequentemente ricorso a consistenti anticipazioni di cassa violando anche il parametro nove per anticipazioni non restituite pari al 6,96%, superando la soglia del 5%. Le casse comunali hanno troppi debiti sia fuori bilancio che in attesa di riconoscimento pari a quasi due milioni di euro e per coprirli l’Ente ha alimentato le aliquote dei tributi al massimo consentito dalla legge. Infine, viene contestato il mancato rispetto del patto di stabilità e l’assenza di notizie sulle modalità di calcolo effettuate.
Alla luce delle segnalazioni, la Corte dei conti chiede al comune di effettuare un attento esame delle situazioni suscettibili di provocare esborsi e di mettere in atto le misure idonee per evitare aggravi di spesa rispetto agli stanziamenti di bilancio. Si chiede, all’ente di trasmettere le eventuali misure correttive adottate dall’organo consiliare, ulteriori rispetto a quelle oggetto del piano di riequilibrio.
Maria Chiara Ferraù