Un carabiniere si è spacciato per cliente e si è introdotto nella casa dello spacciatore. Questa notte i carabinieri della squadra Lupi del reparto operativo di Catania hanno arrestato, in flagranza di reato, i pregiudicati catanesi Salvatore Barone, Luca Sorrenti e Salvatore Fraschilla, rispettivamente 43, 34 e 25 anni. Tutti e tre dovranno rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso e detenzione illegale di munizionamento.
Da qualche giorno i Lupi avevano raccolto informazioni su una piccola centrale dello spaccio ubicata in via del Velo 6 a Catania. I servizi di appostamento nei pressi dell’abitazione sono serviti agli operanti per comprendere il meccanismo di contatto tra venditori e acquirenti.
Il cliente suona al citofono, frattanto viene sorvegliato da un sistema a circuito chiuso e, una volta autorizzato ad entrare, viene fatto accomodare in un cortile dove lo spacciatore, brevi mano, effettua lo scambio droga-denaro.
Per accedere al “fortino” della droga un carabiniere ancora poco conosciuto è stato inviato in borghese in qualità di acquirente di sostanze stupefacenti. Le prede hanno abboccato e lo hanno fatto entrare. Alla richiesta di “Cosa hai di buono?” il pusher ha risposto: “cocaina”. A quel punto il carabiniere si è fatto riconoscere e ha allertato i colleghi che hanno fatto irruzione nell’appartamento, trovandoci dentro altri due soggetti intenti a confezionare la droga.
Nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti e sequestrati 20 grammi di cocaina, già in parte suddivisa in dosi, un bilancino di precisione, del materiale per il confezionamento della droga, 165 euro in contanti e 4 proiettili calibro 38 speciale della Guido Fiocchi di Lecco. Per tutti e tre gli arrestati si sono aperti i cancelli del carcere di Catania piazza Lanza.
Maria Chiara Ferraù