Messina: “Quarant’anni fatti di Caritas”

Venerdì 16 gennaio alle 16.00 nell’aula magna dell’università di Messina si terrà il convegno sui 40 anni della Caritas diocesana. Alla manifestazione prenderanno parte l’arcivescovo di Messina Lipari Santa Lucia del Mela, Calogero La Piana; il direttore di Caritas italiana, don Francesco Soddu; il rettore dell’ateneo di Messina, Pietro Navarra e il direttore della Caritas diocesana, don Gaetano Tripodo.

Nell’ambito del convegno sarà presentato il volume “Quarant’anni FATTI di Caritas” che ripercorre la vita della Caritas diocesana tra cronologia, testimonianze e storie emblematiche. “Le ‘storie di vita’, come sono definite nel libro, che Papa Francesco chiama ‘la carne viva del Cristo’ – sottolinea don Soddu – rappresentano non già un’appendice, ma il cuore della pubblicazione. Si tratta una scelta importante, precisa, che pienamente si inserisce nel cammino della Chiesa locale verso il Convegno ecclesiale di Firenze. Più in generale, considero la realizzazione del libro e del convegno a Messina momenti fondamentali nei quali, oltre a restituire all’opinione pubblica quanto prodotto, la Caritas Diocesana si interroga e verifica se stessa, la propria capacità di essere all’altezza della propria missione di organismo pastorale e non di semplice ‘erogatore’ di servizi”.

“La ricerca che sta alla base di questa pubblicazione – spiega don Tripodo – è stata un’esperienza intensa e ha fornito a noi per primi informazioni di cui talvolta non avevamo piena e dettagliata conoscenza. Quarant’anni, infatti, sono un tempo significativo. Abbiamo scelto di ripercorrere questa storia consapevoli che quanto è stato raccolto e scritto, pur mettendo in luce fatti, opere, azioni, storie, progetti, non potrà mai raccontare tutto ciò che la carità discreta e silenziosa ha compiuto e compie. Contraddizioni, povertà, debolezze, fragilità, sconfitte, morte, prove, incapacità umane, scarse competenze, mezzi insufficienti, strategie che si rivelano fallimentari non hanno fermato la carità, che sempre si mescola con il mistero del male e lo sconfigge anche se non in modo definitivo. Auspico che la lettura di questo testo possa essere l’occasione per dire grazie a Dio per il bene compiuto e chiedere perdono per quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto, ma soprattutto che costituisca il volano e lo sprone per contribuire all’esistenza di comunità cristiane autentiche, capaci di esprimere quell’amore che trova la sua sorgente nel Dio di Gesù Cristo morto e risorto per la salvezza dell’intera umanità”.

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