Sono entrati nel vivo a Tortorici i festeggiamenti in onore di San Sebastiano, patrono del centro nebroideo in provincia di Messina. Si sono svolte la fiaccolata chiamata “a bula” e la processione dell’alloro (u ddauru). Decine e decine tra bambini e giovani hanno aspettato dietro alle cancellate della chiesa madre che i componenti della commissione di San Sebastiano porgessero attraverso le sbarre i mazzetti di “disi”, le inflorescenze dell’ampelodesmo.
Il corteo, una volta accese le fiaccole in ricordo del ritrovamento di San Sebastiano da parte di una matrona romana dopo il primo martirio, è partito accompagnato dal suono del tamburo. Dopo aver percorso le vie del centro storico, la fiaccolata è giunta nuovamente in piazza duomo dove i resti dei mazzetti di ampelodesmo sono stati gettati nel fuoco acceso al centro della piazza. Qui, poi, come da tradizione, i più ardimentosi giovani si sono lanciati fra le fiamme per il famoso salto sul fuoco. Quest’anno una novità: in ricordo delle vittime delle stragi di Parigi, alla partenza e all’arrivo della fiaccolata sono state lanciate in cielo delle fiaccole accese.
Il giorno successivo, dopo la messa celebrata nella centrale chiesa di San Nicolò, si è svolta la processione di Sant’Antonio Abate con la benedizione degli alberi di alloro portati da tutte le borgate e dal centro di Tortorici. In un corteo ordinato e composto, circa 400 portatori di alberi sono giunti in piazza duomo dove l’arciprete ha benedetto uno per uno i rami di alloro, in ricordo del martirio di San Sebastiano, legato proprio ad un albero di alloro.
Domenica pomeriggio si svolgerà la “fuijtina da vara” e alle 18.00 sarà celebrata nella chiesa di Santa Maria Assunta la messa detta “a prova” a cui seguirà la distribuzione dei “panitti” di San Sebastiano.
Maria Chiara Ferraù