Filicudi (Me): estorsione a ditte edili, banda in manette

I carabinieri a Filicudi, una delle isole Eolie in provincia di Messina, i carabinieri hanno disarticolato una banda dedita alle estorsioni ai danni di ditte edili e allo spaccio e produzione di droga.

Le manette sono scattate ai polsi di Alessandro Vigona, 23enne di Alicudi, associato al carcere di Messina Gazzi; Matteo Taranto, 27 anni, anche lui di Alicudi, sottoposto al divieto di dimora in tutte le isole Eolie; Maurizio Vigona, 23enne di Alicudi sottoposto al divieto di dimora in tutte le Eolie.

Alla guida del gruppo il 41enne Salvatore Taranto, noto come “Spirito” che era già stato arrestato dai carabinieri di Filicudi il 31 ottobre 2014 e attualmente ancora agli arresti domiciliari.

I membri del gruppo, in concorso tra loro, tra gennaio e marzo 2013 si erano resi responsabili di ripetute estorsioni ai danni di due imprenditori edili operanti su Alicudi, attraverso danneggiamenti e minacce finalizzate ad ottenere delle assunzioni pilotate e in un caso a far cedere la titolarità dell’impresa ad una terza persona.

In particolare, nel corso delle indagini, è emerso che in un cantiere che si occupava del rifacimento e della cementificazione di una strada ad Alicudi e in un altro impegnato nella ristrutturazione della locale centrale Enel, erano stati commessi diversi danneggiamenti con chiare finalità intimidatorie e ritorsive. In un caso sono stati lanciati grossi sassi sulla colata fresca di cemento della strada, che si è danneggiata irreversibilmente oppure scaraventando in un precipizio una betoniera ruotata che si trovava nel cantiere.

Questi gravi atti intimidatori venivano sempre preceduti da richieste estorsive. Il gruppo pretendeva dalle ditte edili operanti nell’isola che chiudessero i battenti cedendo i loro clienti a ditte “amiche” o che utilizzassero i loro mezzi per il trasporto del materiale, addirittura imponendo l’uso esclusivo dei loro muli, mezzo di trasporto, che viene ancora largamente utilizzato sull’isola.

Oltre a controllare di fatto il business dell’edilizia sull’isola, il gruppo gestiva anche una rete di coltivazione e spaccio di droga. In particolare, Alessandro Vigona e Salvatore Taranto hanno gestito sull’isola una coltivazione di piante di cannabis indica dalla quale ricavavano la marijuana che poi sarebbe stata spacciata in tutto l’arcipelago eoliano. Nel giugno 2012 i carabinieri di Filicudi, in una zona particolarmente impervia di Alicudi, raggiungibile solo dopo ore di cammino a piedi, trovarono una vera e propria piantagione di cannabis indica con tanto di impianto di irrigazione. All’epoca le piante furono sequestrate, ma inizialmente a carico di ignoti. Successivi e approfonditi accertamenti hanno permesso ai carabinieri di dimostrare che la coltivazione di tale stupefacente era riconducibile a Vigona e Taranto.

Maria Chiara Ferraù

 

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