Catania: omicidio Fichera, arrestato il genero Santangelo

Hanno un nome e un volto i due assassini del commerciante di Misterbianco (Ct), Agatino Fichera,64 anni. L’uomo era stato ucciso la notte del 31 gennaio del 2013. Ieri i carabinieri della compagnia di Catania Fontanarossa hanno arrestato i fratelli Marco e Riccardo Santangelo, rispettivamente 32 e 24 anni. Il primo si trova attualmente nel carcere d Catania Bicocca per altri motivi.

Fichera era stato trovato carbonizzato all’interno del suo Fiat Doblò in contrada Sieli. Le complesse attività investigative hanno permesso di inquadrare l’ambito familiare dove è maturato il delitto e comprendere il movente del genere, connesso a motivi di natura economica.

Nessuno aveva denunciato la scomparsa della vittima, poi identificata in Agatino Fichera dopo l’autopsia. La vittima, schiva e da tempo in disaccordo con la famiglia, viveva nel minimarket di sua proprietà, dormendo nell’automobile, proprio dove è stato ritrovato carbonizzato. I rilievi tecnici hanno consentito agli investigatori di scoprire tracce di sangue appartenuto alla vittima che qualcuno aveva cercato di eliminare utilizzando la candeggina, all’interno del negozio dove Fichera lavorava e viveva.

Così le attenzioni degli investigatori si sono concentrate sui familiari dell’uomo che, essendo muniti di chiavi, avrebbero potuto agire indisturbati anche per cercare di cancellare le tracce del delitto. Nella giacca di Fichera, inoltre, i carabinieri hanno trovato un registratore portatile che ha delineato il rapporto ormai logoro con i familiari più intimi e la premonizione che da un momento all’altro qualcuno potesse fargli del male.

Dalle analisi dei filmati delle videocamere di sorveglianza sequestrati e dalle incongruenze riscontrate nelle testimonianze rilasciate dai parenti della vittima, è stato possibile stabilire che il Doblò era stato seguito da una Fiat Uno Bianca la notte del 30 gennaio che, dal luogo del rogo, ha compiuto poi esattamente il percorso inverso tornando sino al supermercato dove la famiglia del defunto abita al piano superiore. Un indizio importante per gli investigatori che hanno potuto chiudere il cerchio della dinamica delittuosa sul genero di Fichera e sul fratello. Marco Santangelo, genero della vittima all’epoca era sottoposto ai domiciliari per reati associativi di stampo mafioso. il fratello Riccardo, invece, la sera dell’omicidio è stato riconosciuto grazie ai filmati, mentre viaggiava sulla Fiat Uno Bianca in compagnia del fratello, anche lui ripreso dalle telecamere. Oltre ai video delle telecamere, a supportare la tesi degli investigatori anche le celle telefoniche dove si erano agganciati i telefoni dei due fratelli durante il percorso per uccidere il povero commerciante.

Il Gip ha emesso ora i provvedimenti restrittivi e disposto il sequestro della Fiat Uno utilizzata presumibilmente per commettere l’omicidio.

Maria Chiara Ferraù

 

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