Test medicina: l’ordine lancia allarme nullità

Nuovo test d’ingresso per le scuole di specializzazioni in medicina e chirurgia previsto per il prossimo 7 novembre. La prova potrebbe essere di nuovo nulla per il mancato preavviso. Questo quanto asserisce  Giacomo Caudo, presidente dell’ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri di Messina che stigmatizza l’operato del Miur.

Secondo l’articolo 6 del DPR 487/1994, la data di svolgimento di un concorso pubblico deve essere comunicata almeno 15 giorni prima e non solo sei giorni come è accaduto in questo caso, con il rischio che eventuali ricorsi saranno giudicati validi e annullerebbero interamente il test per la seconda volta.

“Questo caos nazionale rappresenta l’ennesima vicenda di un malfunzionamento generale del ministero – afferma Caudo – un errore gravissimo e costosissimo per cui non bastano le dimissioni di Emilio Ferrari, presidente del Cineca, il consorzio interuniversitario cui è delegata l’organizzazione, il cui contratto sembra in scadenza comunque a breve. Bisogna capire se ci sono dietrologie, strategie o altri scopi, dato che si tratta di un concorso per la prima volta su base nazionale cui hanno partecipato 11 mila studenti: accertare le responsabilità e mandare a casa chi ha dimostrato incompetenza e inefficienza”

Il bando ha mostrato sin dall’inizio segni evidenti di pressappochismo, puntualizza Caudo. “doveva essere pubblicato a inizio 2014, ma è uscito ad agosto scorso, con un ritardo grave e ingiustificato; è stata modificata la valutazione dei curricula, decisamente penalizzante rispetto al passato; molti dei partecipanti hanno rinunciato a contratti e impegni di lavoro temporanei, non si sono potuti preparare per l’assenza di una bibliografia di riferimento; il numero di borse è inadeguato, costringendo numerosi medici a fare scelte diverse. Fino a pochi giorni prima della data fissata non si conoscono le località precise di svolgimento dei test, con enormi sacrifici in termini economici e organizzativi per studenti e famiglie. “Una situazione raccapricciante e ridicola – prosegue Caudo – per uno Stato evoluto come dovrebbe essere l’Italia. Piuttosto che rifare un concorso potenzialmente nullo, bisognerebbe, ed è questo l’appello del nostro ordine, annullare solo una parte di test, aggrappandosi al fatto che si sia verificato un errore dell’uomo e non una irregolarità e tutelare la classe di futuri medici”.
“Tra l’altro alla luce delle 5000 borse messe a disposizione, la maggior parte di loro sarà costretta ad emigrare all’estero e incrementerà la consueta “fuga di cervelli” che il nostro Paese, così male amministrato, conosce ormai bene. In 7000 non avranno accesso alle scuole e ciò ne determinerà scelte anche non condivise dagli stessi studenti e dalle loro famiglie. Se poi si pensa che in vista del prossimo pensionamento di una generazione intera di colleghi, si arriverà alla situazione, riscontrabile già in Francia e Gran Bretagna, cioè un’invasione di medici stranieri per carenza di personale rispetto al fabbisogno della popolazione, il quadro italiano risulta ancora più increscioso. Nella speranza che qualcuno colga tali considerazioni e rifletta che l’annullamento e il caos di quest’ultimo test è solo la punta di un iceberg di problemi ben più complessi, l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Messina è solidale con tutti i partecipanti, assicurando loro di continuare la sua battaglia, affinché siano tutelati i loro diritti nell’interesse di tutti”.

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