Catania: auto rubate, sette denunce

Ieri personale della squadra di polizia giudiziaria di Catania della stradale, ha denunciato sette persone e recuperato quattro auto di provenienza furtiva. Due di queste erano state completamente smantellate e pronte per essere rivendute come pezzi di ricambio.

Il primo servizio è stato effettuato nella periferia di Paternò, quando la squadra di polizia giudiziaria ha notato l’atteggiamento sospetto del conducente di un grosso furgone che stava per fare ingresso, non senza difficoltà, in una stradine sterrata di campagna, attigua ad un centro di autodemolizioni, attraverso un cancello tenuto appositamente aperto da un  altro soggetto. Da un controllo del mezzo e delle persone, è stato accertato che all’interno del furgone si trovavano numerosi pezzi meccanici e di carrozzeria di autovetture. Inoltre, è stato accertato che la stradina sterrata portava ad uno spiazzale dove erano poggiati per terra altri parti di veicoli, in relazione ad alcuni dei quali si è riusciti a risalire ala loro provenienza furtiva.

Ulteriori accertamenti più approfonditi sui pezzi di autovettura trovati all’interno del furgone permettevano di appurare che tali pezzi componevano interamente due autovetture  (ad eccezione delle parti di carrozzeria su cui erano apposti i numeri di telaio che ovviamente mancavano), una FIAT Bravo ed una SUZUKI Swift, risultate rubate nei giorni scorsi in provincia di Catania. Tali pezzi stavano per essere consegnati al soggetto che aveva aperto il cancello di ingresso dell’area in questione, risultato un dipendente della attigua ditta di autodemolizioni. Era chiaro quindi che in tale luogo vi era un’attività illecita di riciclaggio di veicoli rubati, mediante lo smantellamento completo degli stessi e la loro rivendita come pezzi di ricambio.

Il conducente del furgone veniva identificato per M. D. catanese di anni 38, mentre il  giovane che lo aveva fatto entrare nel terreno veniva identificato per T. R. paternese di anni 19; ambedue  venivano deferiti all’A.G. per il reato di riciclaggio di autovetture in concorso.

Nella serata di ieri invece, altro personale della Squadra di polizia giudiziaria, durante un servizio di controllo nei pressi del casello autostradale di Giarre, notava il transito di un carro attrezzi che stava trasportando un’autovettura che presentava il finestrino lato guida rotto e aveva apposta posteriormente una targa tedesca vistosamente inclinata, come se fosse stata messa appositamente. Ne nasceva quindi un pedinamento che permetteva di appurare che il carro attrezzi, percorrendo le vie di Giarre, si manteneva sempre dietro ad un’autovettura anch’essa uscita dal casello di Giarre, con a bordo quattro giovani che sembravano avere funzioni di staffetta. I due veicoli, muovendosi sempre uno dietro l’altro, ad un certo punto imboccavano una stradina sterrata nella periferia di Giarre raggiungendo un casolare di campagna dove si fermavano, incontrandosi con un altro soggetto giunto sul posto a bordo di una autovettura VW UP anch’essa munita di targhe tedesche. Il personale a quel punto interveniva procedendo al controllo delle persone e dei mezzi.

Gli accertamenti svolti permettevano di appurare che l’autovettura trasportata sul carro attrezzi – appartenente ad una ditta di soccorso a cui i quattro giovani avevano richiesto il trasporto per una macchina asseritamente in panne – è risultata essere una Kia Venga rubata lo scorso 21 agosto in provincia di Catania, sulla quale erano state apposte due targhe tedesche che nulla avevano a che fare con il mezzo.

I quattro giovani fermati a bordo dell’autovettura che avevano staffettato il carro attrezzi venivano identificati per G. D. catanese di anni 36, F. V. catanese di anni 32, R. I. catanese di anni 21 e R. S. catanese di anni 32, tutti con precedenti di polizia, ammettevano le loro responsabilità circa il furto del veicolo, che evidentemente stava per essere consegnato al soggetto giunto nel casolare di campagna con la VW UP. Quest’ultimo veniva identificato per M. M., abitante a Giarre, di anni 40, trovato in possesso della somma di euro 250,00 che presumibilmente serviva quale acconto per ricevere il veicolo di provenienza furtiva.

Da successivi accertamenti si appurava che l’autovettura di quest’ultimo VW UP presentava delle targhe tedesche non risultate abbinate al veicolo ed altri elementi che facevano fondatamente ritenere la sua provenienza illecita.

I quattro catanesi pertanto venivano deferiti all’A.G. per il reato di furto aggravato, mentre il giarrese M. M. per il reato di tentata ricettazione del suddetto veicolo, nonché per il reato di riciclaggio del veicolo in suo possesso VW UP, sottoposta a sequestro per gli ulteriori accertamenti.

Maria Chiara Ferraù

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