Taormina (Me): in anteprima mondiale The elevator di Massimo Coglitore

Il film The elevator del regista messinese Massimo Coglitore, sarà presentato in anteprima mondiale al Taormina Film fest sabato 21 giugno alle 18.00 al pala congressi.

Con i cortometraggi “Uomo di carta” e “Deadline”  (64 premi tra festival nazionali e internazionali) ha già rivelato il suo talento cinematografico. Il senso del ritmo, la passione per il mistero, la capacità di raccontare l’orrore del vivere e le sue sfumature più inquietanti.

Ora il regista messinese Massimo Coglitore, 44 anni, dopo il film tv per Rai Fiction “Noi due”, presenta in concorso, nell’ambito del TaorminaFilmFest, in prima mondiale, il film “The Elevator”, sabato 21 giugno, alle 18.00, al Palacongressi di Taormina, con ingresso libero. Un thriller psicologico girato in lingua inglese e destinato a un pubblico internazionale, ambientato a New York ma realizzato quasi interamente negli studi di Cinecittà, prodotto da Riccardo Neri per Lupin Film. Le vendite internazionali sono affidate ad Archstone Distribution, mentre Tombstone Distribution lo distribuirà negli Stati Uniti.

“The Elevator” – scritto da Riccardo Irrera e Mauro Graiani – è la storia di Jack Tramell (James Parks, attore in “Kill Bill”, “The Listening”, “Grindhouse”, “C.S.I.”), un famoso presentatore americano che conduce un popolare quiz televisivo. Una sera, Jack viene bloccato in ascensore da una donna misteriosa (Caroline Goodall,  interprete nei film “Schindler’s List”, “L’Albatros”, “Rivelazioni”, “Dorian Gray”), la quale inizia un suo personale e sadico quiz. Jack è accusato di un gravissimo crimine. Ma qual è la verità? Chi è il vero colpevole? Si tratta di un  thriller che racconta – in tempo reale – le storie dei due personaggi, alle prese con i propri segreti, in uno spazio claustrofobico. Il set principale del film è l’ascensore di un building newyorkese, quasi un luogo di espiazione delle colpe. Tra gli interpreti anche il celebre Burt Young (il personaggio di Paulie in “Rocky”, ruolo grazie al quale ebbe la nomination agli Oscar).

Sarà prodotto da Riccardo Neri anche il prossimo film di Massimo Coglitore  “The Straight Path”, le cui riprese sono previste per il 2015. Il regista, i cui esordi messinesi in campo professionale risalgono al 1994 e ’95 con i video “L’alba è vicina” e “I colori del cielo”, non nasconde la soddisfazione per il suo film, mirato a una distribuzione internazionale: “Da messinese sono molto felice di tornare dopo 11 anni a Taormina. Spero mi porti fortuna, come avvenne allora col mio “Deadline”, vincitore nella sezione cortometraggi. Amo il cinema di contenuti e con un forte senso estetico, ed è a quello che punto sempre. Volevamo realizzare un prodotto destinato al mercato internazionale e, seppure con un budget contenuto, abbiamo puntato alla qualità e alla professionalità di cast e troupe.  Ė essenziale partire da storie forti, avvincenti, scritte per poter essere realizzate con costi misurati. Abbiamo girato in lingua inglese sia perché il film è ambientato a New York, sia per avere una distribuzione all’estero. James Parks, Caroline Goodall e Burt Young sono attori straordinari, che hanno lavorato con grandi registi. Ė stato molto interessante lavorare con loro. Si è creata una grande armonia a livello umano, che è la base per poter lavorare bene. In un film così difficile, claustrofobico, con dialoghi serrati, è proprio sulla recitazione che ho puntato, mettendomi al loro servizio. Mi hanno ripagato con una strabiliante interpretazione. Inoltre, la fotografia è di Vincenzo Carpineta, le musiche di Stefano Caprioli, i costumi di Nicoletta Ercole, le scenografie di Tonino Zera e il montaggio di Osvaldo Bargero. Tutti ottimi professionisti”.

Alla domanda su come sia possibile emergere in un mercato difficile come quello italiano, Coglitore risponde con sincerità: “Io ho incontrato un produttore con uno spirito e una passione di altri tempi, che ha prodotto in maniera del tutto indipendente, e aggiungo eroica, il mio film. Non ho la ricetta purtroppo ma solo voglia di raccontare film diversi, intensi. Ho una passione atavica verso un cinema di respiro internazionale, sono cresciuto con quello. La mia è quasi una “necessità”, più che una volontà. Mi emoziono davanti un bel film e voglio che accada lo stesso al pubblico che guarda un mio lavoro. Credo che un film debba essere una sorta di viaggio magico e io voglio percorrere con tutto me stesso questo viaggio”.

 

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