Sant’Agata di Militello (Me): incontro Manganaro-Antoci

La Polizia incontra il Parco dei Nebrodi. Visita ufficiale del nuovo dirigente del commissariato di polizia di Stato di Sant’Agata di Militello, Daniele Manganaro, al presidente del parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. Ad accoglierlo, con picchetto del corpo di vigilanza dell’Ente, il presidente Antoci che ha chiesto al commissario di sostenere e collaborare con l’ente nel controllo del Parco, l’area protetta più grande della Sicilia.

 “Il Commissariato di S. Agata Militello ha competenze su circa l’80% del territorio dei Comuni facenti parte del Parco e quindi sarà un riferimento importante anche e soprattutto per il Corpo di Vigilanza dell’Ente”. Lo ha dichiarato Giuseppe Antoci durante il suo saluto di benvenuto. E’ stata, infatti, l’occasione per esporre anche le problematiche legate al controllo del territorio e al coordinamento tra le due Istituzioni per garantire sicurezza e legalità.

“Credo che già da questo primo incontro si siano poste le basi per sviluppare un progetto di sicurezza partecipata che dovrà vedere nel territorio del Parco dei Nebrodi la collaborazione tra le forze dell’ordine per garantire legalità e trasparenza nella pubbliche amministrazioni e tranquillità e sicurezza per i cittadini. Ci sono tutte le condizioni per sviluppare, insieme al Presidente del Parco e a tutti i Sindaci facente parte dei Comuni dell’area protetta, un progetto pilota che possa rappresentare esempio non solo in campo regionale, ma anche nazionale”. Lo ha dichiarato il Dott. Manganaro durante il suo breve intervento di saluto e ringraziamento.

Intanto nell’ultima seduta del Comitato Esecutivo il parco dei Nebrodi ha adottato il piano triennale di prevenzione della corruzione per gli 2014-2016, così come previsto nella Legge n. 190 del 2012 riguardanti “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica.

Un ulteriore provvedimento di legalità e trasparenza – ha dichiarato il Presidente del Parco, Giuseppe Antoci – che segue la direttiva trasmessa agli uffici dell’Ente, nei giorni scorsi, in cui si dispone di dover utilizzare, nell’affidamento di beni e forniture, la procedura dell’evidenza pubblica”.

Nel piano in particolare viene individuato il direttore dell’Ente, Massimo Geraci, quale responsabile e avrà diversi compiti. In particolare di redigere il Piano di prevenzione della corruzione in conformità alle linee guida dettate dalla Commissione nazionale per la valutazione, l’integrità e la trasparenza della pubblica amministrazione (Civit) nel Piano Nazionale Anticorruzione. Dovrà occuparsi altresì di verificare l’efficace di attuazione del Piano e la sua idoneità in relazione  all’attività dell’amministrazione. Nel provvedimento sono stati individuati i settori e le attività più esposte al rischio di corruzione come attività di autorizzazione o concessione, rilascio pareri o nulla osta e procedure di valutazione di incidenza. Così come le attività di vigilanza del territorio e di istruttoria delle sanzioni amministrative.

Infine, in una direttiva trasmessa oggi agli uffici, il presidente Antoci, dispone di riscontrare tutte le richieste nei tempi previsti (generalmente entro 30 giorni) e rispettare rigorosamente l’ordine cronologico derivante dalla data di presentazione delle istanze, fatti salvi i casi di urgenza. Ma soprattutto il dipendente ed il responsabile del procedimento amministrativo devono astenersi dal partecipare a decisioni o attività (istruttoria, consultiva, di controllo) connesse o disgiunte dal procedimento che possano coinvolgere, direttamente o indirettamente interessi propri o dei loro parenti entro il quarto grado ed affini entro il terzo grado o persone con loro conviventi.

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