Tortorici (Me): verso la festa del Patrono

Entrano nel vivo, a Tortorici, i festeggiamenti in onore del patrono, San Sebastiano martire. Domani pomeriggio si svolgerà “a fujitina da vara”, un rito secolare di difficile interpretazione. Alcuni devoti, alle 17.30, prenderanno la vara senza il Santo dalla chiesa di San Francesco, per portarla alla chiesa di San Salvatore, passando per le anguste e strette vie del centro storico. Secondo lo storico ed esperto di folklore, Sebastiano Franchina, questo momento della lunga festa di San Sebastiano, vuole ricordare quando, in tempi lontani, il fercolo di Tortorici venne rubato dagli abitanti di un imprecisato paese vicino, invidiosi della bella festa che attirava e continua ad attrarre centinaia di visitatori.

Al termine della “fujitina”, nella chiesa madre dedicata a Maria Santissima Assunta, i componenti della commissione di San Sebastiano prepareranno la statua del patrono di Tortorici, vestendola con l’oro votivo e infilando le frecce del martirio nel costato e nelle gambe del simulacro. Alle 18.30, sempre di domani, si svolgerà la funzione religiosa detta “a prova”. Un tempo dall’altare maggiore partiva una scalinata in legno decorata e abbellita da fiori e candele alla cui sommità, con un apposito sistema di carrucole, veniva issato il simulacro di San Sebastiano e degli angeli poi gli posavano sul capo una corona. La sera del 18 gennaio si provava appunto questo meccanismo perché la sera del vespro andasse tutto per il verso giusto. Il 18 gennaio era anche il primo giorno in cui, dopo la festa di San Sebastiano di maggio, il simulacro del Santo veniva tirato fuori dalla nicchia posta accanto all’altare del Sacramento. Era molto emozionante aspettare l’apertura della porta riccamente decorata a rilievo per rivedere la statua di San Sebastiano. Da qualche anno, invece, la porta lignea della nicchia, è stata soppiantata da un vetro che rende visibile tutto l’anno il simulacro. Al termine della funzione di questa sera verranno poi distribuiti i “panitti di San Sebastiano”, benedetti durante la celebrazione dal sacerdote che li accosta all’urna contenente le reliquie del Martire. Un rito, questo, che ricorda quando il soldato Sebastiano andava a portare il pane ai carcerati.

Domenica, poi, alle 17.15 si svolgerà la processione delle reliquie di San Sebastiano che partirà dalla chiesa madre, passerà dalla chiesa del Santissimo Salvatore da dove verrà recuperato il fercolo portato via il 18 gennaio e ritornerà al duomo dove si svolgerà il vespro solenne alle 18.30, in attesa della grande festa del 20 gennaio.

 Maria Chiara Ferraù

 

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