Aci Castello (Ct): il lancio dell’album del cantautore scandinavo adottato

Sabato incontro intervista con il cantautore norvegese Terje Nordgarden, adottato da Acitrezza, centro in provincia di Catania.

L’evento è stato organizzato dall’associazione culturale centro studi Acitrezza nei locali della biblioteca comunale Giovanni Verga di Aci Castello. L’appuntamento è per sabato 23 novembre alle 18 con il lancio di “Dieci”, il nuovo album realizzato da Nordgarden e prodotto da Cesare Basile.

Nel corso dell’incontro si potranno ascoltare alcuni brani suonati dal vivo e assistere alla proiezione dei videoclip realizzati in occasione dell’uscita del nuovo album. Spazio alle domande del pubblico e tramite internet grazie all’evneto Facebook creato all’interno della pagina fan del Csa. A fine serata sarà possibile anche incontrare e dialogare con il cantautore norvegese degustando un buon bicchiere di vino.

Grazie a “Dieci”, in uscita il 22 novembre, il cantautore norvegese racconta l’amore sincero per il nostro paese, al quale rende omaggio con dieci riletture di brani in italiano scritti da artisti che con lui hanno condiviso la strada o semplicemente canzoni tanto intense da meritare ancor più visibilità di quella che fino ad oggi hanno avuto.  E’ così che, per fare qualche esempio, Terje trasforma Cerchi nell’acqua di Benvegnù in una ballad potente ed elegante o riarrangia L’invasore (di Andrea Franchi) come se l’avessero suonata gli Wilco. Ed è per gli stessi motivi che Invisibile di Cristina Donà diventa un piano-voce lunare e La mia rivoluzione di Marco Parente parte folk alla Nick Drake per esplodere elettrica con un cantato dal respiro decisamente soul. Ma il discorso vale anche per gli altri brani di Marta sui Tubi, Paolo Mei & il Circo d’Ombre, Iacampo, Cesare Basile e per due canzoni la cui presenza in tracklist è ancora più sorprendente: si tratta di Dove mi perdo di Grazia Di Michele e di un omaggio a Claudio Rocchi con una versione alla Tim Buckley di La realtà non esiste.

Ma al di là delle singole tracce, la forza di questo disco sta forse nel modo con cui Nordgarden reinterpreta le canzoni. L’accento nordico nel pronunciare parole in italiano e la voce potente e piena di coloriture raccontano, infatti, meglio di tante biografie, l’innamoramento di questo artista per l’Italia e per le persone incontrate in dieci anni di vita qui. A cui Terje canta uno splendido ed emozionante “grazie”.

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