Messina: verso una nuova emergenza rifiuti?

A Messina, secondo la Fit Cisl, si sta andando verso una nuova emergenza rifiuti. “Le regole sono chiare, inutile avere ancora tentennamenti: Srr o Aro è necessario – scrive il sindacato – che il comune di Messina decida al più presto”. Enzo Testa, segretario generale della Fit Cisl di Messina non nasconde la sua preoccupazione per “l’ennesima emergenza rifiuti che rischia di profilarsi a Messina”.

Per la federazione della Cisl che si occupa del settore è necessaria una presa di posizione immediata e decisa dopo la volontà espressa dalla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea di negare il conferimento dei rifiuti al Comune di Messina.

“Questa volta – spiega Testa – nessuno potrà dire che l’emergenza non era prevista, tutti sapevano da tempo che per decisione della Regione Siciliana il 30 settembre scorso tutte le Ato regionali sarebbero andate in soffitta e che entro tale data bisognava attrezzarsi per evitare il vuoto giuridico e gestionale a partire da oggi- A Messina – ricorda Testa – ciò non è avvenuto”.

Il segretario generale della Fit Cisl Messina chiede di fare presto e recuperare il tempo perduto, “per salvaguardare tutti i lavoratori di Messinambiente ma anche quelli dell’ex Ato Messina 3. Occorre predisporre tutti i provvedimenti di legge richiesti” dice Testa che ricorda come “i contribuenti, anche a fronte di cospicuo aumento, proprio in questi giorni della tariffa Tares, meritano una migliore qualità del servizio di raccolta”.

Per la Fit Cisl l’eventuale invio dei rifiuti a Motta S. Anastasia, come avvenuto in passato, non può rappresentare la soluzione alternativa alla chiusura di Mazzarrà. “A causa della maggiore distanza i costi di smaltimento diventerebbero troppo alti e alla fine a pagare saranno ancora una volta i messinesi. Occorre quindi che tutti gli Enti e le Autorità preposte verifichino la legittimità della chiusura della discarica di Mazzarrà.

Per la Fit Cisl la strada che l’Amministrazione comunale deve intraprendere è quella che deve portare a “una città pulita, alla salvaguardia di tutti i posti di lavoro in essere ma anche alla razionalizzazione dei costi, l’internalizzazione di più attività possibili e l’aumento della raccolta differenziata, oggi su livelli assolutamente inaccettabili”.

 

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