Messina: 16 arresti per estorsione – LE FOTO

Estorsione nei confronti di alcune imprese edili e associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Sono queste le accuse di cui dovranno rispondere 16 persone arrestate dai Carabinieri a Messina nelle prime ore di oggi.

Su disposizione del Gip del tribunale di Messina, su richiesta della locale direzione distrettuale antimafia, i carabinieri hanno arrestato i 16 accusati di tentata estorsione ai danni di due imprese operanti in  un comune a sud di Messina. Nel corso delle indagini i militari dell’Arma hanno individuato l’organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga che proveniva dal catanese.

Per nove degli arrestati l’Autorità giudiziaria ha disposto il carcere, mentre per gli altri sette gli arresti domiciliari. Le indagini dei militari dell’Arma di Scaletta Zanclea sono state avviate dopo un atto intimidatorio di matrice estorsiva commesso ai danni di un’impresa edile dell’area tirrenico nebroidea che si era aggiudicata una rilevante commessa per l’esecuzione di lavori di urbanizzazione per conto del Comune di Italia, altro centro nel messinese.

Due degli indagati: Salvatore Culici e Filippo Pino, secondo le indagini, avevano tentato, con violenza e minaccia, di costringere i titolari dell’impresa ad assumere personale in cambio di protezione. A luglio del 2011 gli indagati avevano chiesto al responsabile dello stesso cantiere il pagamento, a favore di un soggetto non ancora identificato, di una somma pari al 3% del valore dell’appalto.

Nel corso delle indagini, i militari dell’Arma hanno accertato un’altra estorsione commessa da Salvatore Culici e dagli altri indagati Andrea Freni e Massimo Longhitano in un cantiere ad Italia riconducibile ad una ditta del catanese impegnata in alcuni lavori di consolidamento in relazione agli eventi alluvionali dell’ttobre 2009. I tre , ricorrendo ad intimidazioni nei confronti del direttore dei lavori, riuscivano a far ottenere ad Andrea Freni l’affidamento di un subappalto presso un cantiere di Scaletta Zanclea. Nel corso delle stesse indagini è emerso anche un sodalizio criminale dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti nei comuni di Italia, Scaletta Zanclea, nella frazione Giampilieri del Comune di Messina.

Il promotore dell’associazione finalizzata allo spaccio era Salvatore Culici a cui si affiancavano Antonino Bonfiglio, Antonino Tavilla e Giusy Ferraro, moglie di Salvatore Culici, che contribuiva al mantenimento dell’associazione, garantendo, unitamente al marito, luoghi sicuri ove custodire lo stupefacente e curando altresì i contatti con gli spacciatori nei periodi di assenza del marito. Del sodalizio faceva parte anche Francesco Viola che aveva il compito di trasportare la droga, reperire gli acquirenti e riscuotere le somme dovute per le cessioni. Indagato anche Antonio Bonfiglio, di Giampilieri Superiore, per aver spacciato al minuto la droga fornita da Salvatore Culici, Francesco Viola e Antonino Tavilla che forniva il supporto economico e logistico all’organizzazione. Nell’ambito delle indagini hanno assunto particolare rilievo le figure degli indagati Rosario Tamburella e Vittorio Tamburella, ai quali vengono contestati alcuni episodi di spaccio di dosi di marijuana.

Le indagini erano state avviate ad aprile del 2011 e sono state svolte anche attraverso articolate attività tecniche, i militari dell’Arma hanno proceduto all’arresto in flagranza di 4 persone e al sequestro di oltre 800 grammi di marijuana.

In esecuzione del provvedimento, è stato notificato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di ulteriori 7 indagati. Decine sono state le perquisizioni domiciliari a carico degli indagati. L’operazione ha richiesto l’impiego di un dispositivo di oltre 100 carabinieri del comando provinciale che hanno operato in collaborazione con i militari della compagnia di Randazzo in provincia di Catania.

Ecco i nomi degli arrestati che sono finiti in carcere: Salvatore Culici, 34 anni, pregiudicato, autotrasportatore di Messina, agli arresti domiciliari; Filippo Pino, pregiudicato messinese di 40 anni; Massimo Longhitano, di Randazzo (Ct), 40 anni; Andrea Freni, messinese 30enne; Francesco Viola, messinese pregiudicato di 21 anni, già ai domiciliari; Antonio Bonfiglio, messinese pregiudicato di 23 anni; Vittorio Tamburella, messinese pregiudicato di 25 anni; Rosario Tamburella, 54enne di Assoro nell’ennese, pregiudicato residente a Messina, all’epoca dei fatti sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di Polizia di Stato con obbligo di soggiorno e Antonino Tavilla, messinese 23enne residente a Italia, incensurato.

Arresti domiciliari invece per Giusy Ferraro, messinese 31enne incensurata; Maria Culici, messinese di Itala Superiore, 41enne incensurata; Luciano Daidone, messinese 51enne pregiudicato; Jonatan Cosentino, 28enne di Villafranca Tirrena con precedenti di Polizia; Agatino Interdonato; messinese residente a Nizza di Sicilia di 36 anni, pregiudicato; Giuseppe De Luca, 33enne messinese con precedenti di polizia e Antonino Briguglio, messinese 33enne residente a Scaletta Zanclea, pregiudicato.

Maria Chiara Ferraù

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