Tortorici (Me): strisce pedonali davanti al bar, la protesta

Non ce la faccio più. Dal 2010 subisco continue vessazioni da parte dell’amministrazione comunale e non ne conosco il motivo”. Così Lidia Calà Scarcione, titolare di un bar pasticceria di Tortorici che stamattina ha protestato perché gli operai comunali stavano disegnando le strisce pedonali in orari di apertura dell’esercizio commerciale. Non solo, le strisce sono, come si vede nelle foto, proprio davanti al bar. “Certamente non si può attraversare la strada se si resta sempre dallo stesso lato – ha dichiarato Lidia Calà Scarcione – Stamattina si sentiva un odore nauseabondo e sono stata costretta a chiudere il bar” ha detto la titolare che poi si è seduta fuori dal suo esercizio commerciale. “Il bar era già aperto – ha detto la pasticcera – e gli operai stavano lavorando proprio davanti all’ingresso impedendo l’accesso di eventuali clienti. Non è giusto”. Sul posto sono giunti anche i carabinieri della locale stazione e i vigili urbani.

Qualche giorno fa erano state disegnate le strisce di parcheggio per motorino, proprio davanti all’esercizio commerciale. Stamattina, secondo un’ulteriore disposizione dell’amministrazione, gli operai stavano procedendo a disegnare le strisce pedonali. Questa situazione mi sta sfiancando – ha dichiarato Lidia Calà – Qualche anno fa mi era stata revocata improvvisamente e inspiegabilmente l’autorizzazione di utilizzo del suolo pubblico e ho dovuto immediatamente riporre tavolini e sedie. Avevo chiesto spiegazioni all’epoca, a cui non ho ancora ricevuto risposta. E poi ho chiesto anche l’autorizzazione per carico e scarico merci e non ho ottenuto risposta”.

Infine, la titolare dell’esercizio commerciale che si trova nei pressi della centrale piazza Zumbo, ha lementato che in questi ultimi anni sono state elevate più di 300 multe per divieto di sosta a lei e ai propri clienti. “Nessuno si può fermare anche un istante davanti al bar, solo per prendere qualche pacco di dolci già confezionati, perché subito gli viene fatta la multa”.

Maria Chiara Ferraù

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