Catania: mafia e rifiuti, 27 arresti

Ventisette arresti. Si è conclusa così l’operazione condotta dalla Direzione investigativa antimafia di Catania che ha eseguito i provvedimenti cautelari emessi dal gip del capoluogo etneo. Le 27 persone arrestate sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere, traffico di rifiuti, traffico di sostanze stupefacenti, traffico di armi aggravato dal metodo mafioso e truffa aggravata ai danni di ente pubblico.

Nel corso dell’operazione, denominata “Nuova Ionia”, sono stati disposte perquisizioni per altri 16 indagati, fra cui anche amministratori e funzionari pubblici. I provvedimenti sono stati eseguiti nell’ambito dell’operazione condotta dalla Dia e coordinata dalla Dda della procura della Repubblica di Catania nelle province di Catania, Enna, Milano e Torino. Più di 250 sono stati gli uomini impegnati tra Polizia di Stato, carabinieri, Guardia di finanza, reparto volo della Polizia di Stato di Reggio Calabria e unità cinofile.

Uomini della Dia stanno acquisendo atti e documentazioni nei 14 comuni dislocati sul versante dell’alto Ionio Etneo della Sicilia orientale per riscontrare le ipotesi investigative acquisite nel corso degli anni di indagine.

A fare un plauso all’operazione Nuova Ionia della Dia di Catania è il senatore del Pd, Giuseppe Lumia, componente della commissione antimafia. “Adesso – dichiara Lumia – è arrivato il momento di voltare pagina. Sono sicuro che i provvedimenti del nuovo governo regionale sapranno affermare la legalità e ripristinare l’efficienza del servizio”.

Ad applaudire l’operato della procura di Catania anche il sindaco di Bronte, Pino Firrarello e l’assessore all’ecologia, Biagio Petralia che affermano: “Il comune di Bronte, che ha sempre segnalato alla Joniambiente e alla prefettura ogni tipo di disfunzione nel servizio di raccolta dei rifiuti effettuato dall’Aimeri ambiente, si augura che operazioni come questa possano contribuire a sradicare ogni forma di infiltrazione mafiosa, non solo nel campo dei rifiuti, ma in tutte le attività della nostra società”.

Firrarello e Petralia, inoltre, contestano la recente assunzione da parte di Aimeri Ambiente di altri 22 operatori. “Assunzioni – scrivono – ingiustificate anche per le organizzazioni sindacali cui la Aimeri non ha voluto fornire opportune spiegazioni, come se questi non dovessero essere pagati dai cittadini contribuenti. Non escludiamo – concludono i due – che le disfunzioni che abbiamo ripetutamente segnalato e contestato anche attraverso la via giudiziaria, possano essere riconducibili allo stato confusionale che sta attraversando il servizio della raccolta dei rifiuti”.

Maria Chiara Ferraù

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