Ennesimo riconoscimento per il presidente del parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. Ad Antoci è andato il premio nazionale Frontino Montefeltro “per essere stato interprete di un modello di governo concreto di tutela dell’ambiente e difesa della legalità”.
Il premio, giunto alla 36ma edizione, istituito ne l1982 grazie anche all’impegno di Carlo Bo, rettore dell’università di Urbino per oltre 50 anni e considerato il maggiore studioso ispanista e francesista del Novecento in Italia, continua a promuovere e premiare i personaggi impegnati nella valorizzazione della cultura e della bellezza del territorio.
La giuria, presieduta dal magnifico rettore dell’università di Urbino e la partecipazione di affermati concorrenti, giornalisti, scrittori e delle più importanti case editrici, ha permesso al premio Frontino Montefeltro di superare i confini dell’antico ducato di Federico da Montefeltro e quelli della Regione, per assurgere a pieno merito sul piano nazionale.
Nel corso della manifestazione sono stati ricordati i fondatori del premio, ripercorrendo le tappe del percosro dal sindaco di Frontino Andrea Spagna e dall’attuale rettore dell’università di Urbino, Vilberto Stocchi.
Antoci, dal canto suo , dichiara di “essere molto onorato del riconoscimento. Combattere la criminalità è semplice. È sufficiente seguire la legge e fare il proprio dovere. E quando si fa questo è lo Stato che vince.
In tutti gli interventi è stato ricordato lo storico risultato dell’acquisizione del protocollo Antoci nel nuovo codice antimafia, approvato dal parlamento lo scorso 27 settembre.
Una buona pratica partita dai Nebrodi che è dunque diventata legge dello Stato assestando un duro colpo alle mafie di tutte le Regioni, riportando normalità e trasparenza nell’erogazione dei fondi europei per l’agricoltura”.