Mascalucia (Ct): bimbo azzannato, la madre patteggia

Diciotto mesi di reclusione, pena sospesa e non menzione sul casellario giudiziario. Si è concluso così a Catania il processo a carico di Stefania Crisafulli, 34 anni, la madre del piccolo Giorgio, 18 mesi, morto il 16 agosto del 2016 dopo essere stato azzannato dai due cani di famiglia.

La donna ha patteggiato l’omicidio colposo. È stato dimostrato che non ha mai abbandonato il figlio all’interno della villetta di via del Bosco dove si è consumata la tragedia e il piccolo ha perso la vita.

Il bambino stava giocando con la madre in giardino quando uno dei doghi argentini, per cause mai verificate, gli si è scagliato contro, uccidendolo a morsi. La procura di Catania nei confronti della donna aveva formulato l’accusa di abbandono di minore. Un atto dovuto, avevano spiegato i magistrati in quei giorni.

Nel corso del processo è stato dimostrato che la madre non ha mai lasciato da solo il bambino e che ha fatto di tutto per salvarlo, riportando lei stessa delle ferite. I due cani intanto sono stati affidati ad una delle associazioni che ne avevano fatto richiesta per procedere alla rieducazione, se necessario. Nessuno dei due cani di famiglia era stato addestrato.

L’autopsia sul corpo del piccolo Giorgio ha chiarito che la morte è avvenuta per emorragie riportate a seguito delle ferite. Sembra probabile, però, che già il primo morso, abbastanza violento da perforargli la scatola cranica, gli sarebbe stato fatale. L’ambulanza è intervenuta una decina di minuti dopo la chiamata, mentre l’elisoccorso è arrivato 11 minuti dopo la richiesta di aiuto.

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