Catania: Revenge IV, ingente confisca di beni
Agenti della divisione anticrimine della questura di Catania hanno eseguito una ingente confisca di beni riconducibili a Massimo Leonardi e Daniela Strano, rispettivamente 43 e 41 anni.
La proposta del questore di Catania, Marcello Cardona, arriva dopo un’articolata e complessa indagine coordinata dalla Dda di Etnea dalla locale squadra mobile, culminata il diciannove luglio del 2009 nell’operazione REvenge IV. I due indagati erano stati arrestati per aver fatto parte di un’associazione mafiosa collegata al clan Cappello-Bonaccorsi “Carateddi” finalizzata al traffico di droga del tipo marijuana e cocaina.
Leonardi risultava aver avuto diverse mansioni organizzative all’interno del sodalizio criminale. si occupava di procacciare i clienti e controllare i sodali, fino alla cessione a terzi della piazza di spaccio. Strano ha invece svolto la funzione di contabile e custode del denaro ricevendo per questo una retribuzione fissa.
Leonardi era stato denunciato perché trovato in possesso di 400 mila euro , somma ritenuta riconducibile al cognato Alessandro Bonaccorsi, elemento di spicco dei Carateddi. La moglie di quest’ultimo, Bruna Strano, era stata trovata in possesso di 393.285 euro nonché di numerosissimi oggetti preziosi.
Gli agenti della polizia hanno posto i sigilli alla società Metal Ferrosi srl di cui gli attuali soci sono il padre Felice e lo zio Salvatore Leonardi, quest’ultimo anche amministratore unico e poi anche la società Giada immobiliare srl costituita il 20 luglio del 2012, il giorno successivo all’operazione Revenge IV, di cui tutte le quote sono possedute dalla Metal Ferrosi di proprietà della madre e della zia di Massimo Leonardi. Il volume di affari delle ditte ammonta a circa 12 milioni di euro all’anno.
Gli agenti hanno confiscato anche quattro vaste aree di terreni e 7 corpi di fabbrica tutti a Catania, nonché 15 tra autovetture e autocarri. Per ultimo, è stata disposta la confisca dei conti correnti e dei rapporti bancari e postali dei coniugi Massimo Leonardi e Daniela Strano.
Maria Chiara Ferraù