Palermo: maxi risarcimento al figlio di un poliziotto

Maxi risarcimento ai figli di un vigile del fuoco di Palermo, vittima del dovere a cui andranno 1 milione e 300 mila euro. Un risarcimento che arriva dopo una lunga battaglia dello studio legale Leone-Fell.

Il vigile del fuoco aveva terminato un’operazione di soccorso e stava rientrando nella caserma di Palermo ma, per un guasto al mezzo su cui viaggiava, è precipitato in un burrone, perdendo la vita. All’epoca i figli avevano avanzato al ministero la richiesta di riconoscimento di familiari di vittima del dovere. Una richiesta che era stata rigettata perché l’operazione di soccorso, a dire del Ministero, era già terminata.

Consapevoli di aver subìto un torto, gli eredi si sono rivolti allo studio legale Leone-Fell & C per ottenere la dovuta tutela. Con un ricorso al giudice del lavoro di Palermo, gli eredi del vigile del fuoco deceduto durante lo svolgimento del proprio lavoro hanno ottenuto il riconoscimento dello status di vittima del dovere e i relativi bonus previsti dalla normativa vigente.

L’ex capo squadra nel 1979 era stato inviato sulla strada statale 113 per soccorrere alcuni colleghi rimasti bloccati sul mezzo in panne. Ha rimorchiato l’automezzo, mentre stava ritornando in caserma. La rottura improvvisa dei freni ha fatto sì che il veicolo in avaria finisse nel burrone trascinando con sé anche il mezzo di soccorso.

“L’attività di soccorso effettuata dalla vittima – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Pierluigi Fauzia che hanno difeso i figli – rientra fra quelle previste dalla legge. Non capiamo infatti come il Ministero abbia potuto negare l’evidenza, rigettando la richiesta di riconoscimento dello status di vittima del dovere. Siamo lieti che il giudice abbia compreso le ragioni e ripristinato un diritto che per troppo tempo era stato negato loro”.

“Ebbene, nella specie, il recupero di un furgone in panne, appartenente proprio ai vigili del fuoco e su disposizione del capo rimessa dei vigili del fuoco – spiega il giudice del lavoro – va ricompresa tra le attività di servizio e tra le attività di soccorso”.

Ora i figli della vittima hanno ottenuto il riconoscimento dello status e i benefit ad esso correlati, ovvero 1.500 euro al mese per 15 anni a testa, per un totale di 1 milione e 300 mila euro.

 

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