Catania: corsa clandestina di cavalli, individuati i responsabili

Lo scorso 30 maggio a Campo Rotondo Etneo si era svolta una corsa clandestina di cavalli con i calessi a cui avevano assistito centinaia di persone lungo il percorso. Per l’occasione motocicli scortavano la gara, a velocità sostenuta e a ridosso dei cavalli. Oggi, dopo serrate indagini, gli agenti del commissariato di Librino, popoloso quartiere di Catania, hanno individuato i responsabili della corsa clandestina.

Gli agenti hanno ricostruito la vicenda a partire dall’analisi dei video acquisiti che riprendevano la gara divenuti virali sul web e sui vari social. Grazie ai video è emerso che i due fantini, un 69enne storico e vincente fantino che ha un ruolo centrale nelle competizioni illegali tra cavalli e un altro fantino.

Individuato anche un noto pluripregiudicato appartenente ad un nucleo familiare che percepisce il reddito di cittadinanza e che, durante la corsa, senza casco e in violazione delle norme del codice della strada, si trovava in prima fila davanti ai cavalli in corsa e ai tanti ciclomotori strombazzanti presenti. L’uomo, 37 anni, a seguito di controllo nella sua stalla abusiva, è stato indagato in stato di libertà per furto aggravato di energia elettrica e gli stono stati contestati svariati illeciti. Il 69enne e l’altro fantino di 58 anni, entrambi con precedenti di polizia, sono stati denunciati per maltrattamento di animali. Uno dei fantini ha dichiarato alle forze dell’ordine di aver guadagnato 1.300 euro in nero per 2 minuti e mezzo di gara, a fronte del reddito di cittadinanza di cui è titolare.

Per i tre soggetti il questore ha applicato la misura dell’avviso orale che potrà essere aggravata dalla misura della sorveglianza speciale con obbligo di permanenza in casa nelle fasce serale e notturna.

Inoltre, nel corso degli accertamenti svolti dalle gare clandestine, gli agenti di Librino e la squadra del reparto a cavallo, hanno sequestrato penalmente un manufatto realizzato illegalmente sul terreno del comune di Catania. nella circostanza è stato anche accertato il furto dell’acqua mediante allaccio diretto alla rete idrica con deviazione idraulica della fontana insistente sulla strada pubblica. Nella struttura, inoltre, era stata allestita una stalla senza codice aziendale in cui si trovavano un pony e un puledro in condizioni incompatibili con la loro natura tali da creare loro delle gravi sofferenze. La stalla era fatiscente, angusta e con il tetto in lamiera che, complice il caldo estivo, mal si concilia con il benessere degli equini. Entrambi gli animali sono stati sottoposti a sequestro penale e trasportati in luogo idoneo, mentre il 32enne responsabile della stalla è stato indagato per maltrattamenti di animali, furto d’acqua e invasione di terreno pubblico. Entrambi i cavalli erano sprovvisti di microchip e privi di test di coggins e sono state applicate sanzioni per circa 20 mila euro.

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