Agira (En): diga Sciaguna, la prefettura apre l’indagine

Dopo la regione, anche la prefettura di Enna apre l’indagine per disastro ambientale alla diga Sciaguna. Ieri l’assessore regionale all’energia e servizi di pubblica utilità ha annunciato il procedimento per verificare le responsabilità dello svuotamento dell’invaso della diga di Agira. Contemporaneamente è stata avviata un’indagine da parte degli uffici del dipartimento dell’acqua e dei rifiuti, Calogero Foti. Adesso anche il prefetto di Enna, Matilde Pirrera, ha aperto un’indagine sullo svuotamento dell’invaso diga Sciaguana e misure di tutela della popolazione ittica.

A darne notizia è il WWF Sicilia centrale che nei giorni scorsi aveva inviato un articolo esposto a varie autorità locali e regionali per denunciare il disastro ecologico derivante dal nefasto prosciugamento della Sciaguana che ospitava una diversificata ed abbondante fauna ittica fra cui: carpa, carassio, persico trota, luccio, tinca, ecc, nonché anfibi e numerosi uccelli acquatici di specie migratorie, protette anche a livello comunitario ed internazionale.

Il prefetto di Enna ha inviato una nota all’amministrazione regionale, dipartimento dell’acqua e dei rifiuti e dipartimento ambiente, all’autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, all’Arpa, agenzia regionale per la protezione dell’ambiente di Enna e al consorzio di bonifica Sicilia orientale di Catania rilevando come lo svuotamento dell’invaso della diga di Agira “avrebbe comportato un’evidente alterazione dell’equilibrio ambientale, tale da mettere in discussione la stessa sopravvivenza della fauna ittica”.

Per questo motivo la rappresentante territoriale del governo “anche sulla scorta delle condivisibili sollecitazioni giunte dalle associazioni operanti a tutela dell’ambiente” ha chiesto a tali enti ed autorità di “dettagliare le ragioni che hanno determinato questo evento tanto grave quanto eccezionale”.

Il prefetto, inoltre, ha sollevato anche una questione sulla sicurezza della diga Sciaguana, ricordando che per l’invaso non sono state ancora determinate le “portate scaricate con valori di portata da validare/individuare”, indispensabili per approvare il piano di emergenze esterna (PEE) di protezione civile da parte della stessa prefettura.

Nella nota prefettizia, inoltre, si fa riferimento all’incontro regionale urgente programmato per il prossimo 24 maggio in cui è stato convocato, tra gli altri, il responsabile della diga di Agira. Il prefetto Pirrera ha chiesto di essere notiziata dagli esiti “per ogni opportuna valutazione al riguardo, con l’invito ad individuare ogni possibile azione preventiva diretta ad escludere il ripetersi di siffatti eventi”.

“Siamo estremamente soddisfatti per le dichiarazioni dell’assessore regionale Baglier ed il suo interessamento sullo svaso della diga Sciaguana – dichiara Ennio Bonfanti, presidente WWF Sicilia centrale – siamo fiduciosi che, grazie alla sua azione, si possano accertare cause e responsabilità di questo disastro ambientale ai danni di un prezioso bene dell’umanità quale è l’acqua. Per quanto riguarda il determinato, puntuale ed autorevole recente intervento del prefetto Pirrera, WWF Sicilia centrale plaude alle importanti e lungimiranti parole contenute nella sua nota, fidando che saprà ben operare al fine di garantire trasparenze e buon andamento nella gestione della diga Sciaguana e di tutti gli altri impianti, affinché eventi così gravi e nefasti non abbiano più a verificarsi”.

Oggi, in occasione della giornata mondiale della biodiversità dell’Onu, il disastro ambientale della diga Sciaguana, noto come il “caso del lago scomparso”, è salito alla ribalta nazionale.

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