L’editoriale: l’Urlo di Munch esplode tra vie e Piazze

In Italia ed in Europa le piazze infuriano. Agricoltori che proseguono la loro lotta, studenti che manifestano contro la guerra. In un momento sociale sempre più inquieto e meno sicuro, proseguono sui media le passerelle delle influencer o di personaggi che  influenzano spesso in negativo i nostri giovani. Così la Ferragni viene invitata questa domenica 3 marzo, al programma condotto da Fabio Fazio su Rai3, “Che tempo che fa”.  Tanto di professionisti presenti per sviscerare la vita privata di una donna che nulla ha di privato, almeno da quello che appare a chi guarda dall’esterno la sua vita patinata. Ma non è questo il punto.

Città italiane come Milano, Torino, Bologna, Roma e tante altre, fino a pochi decenni fa erano luoghi eleganti, animati da turismo, bellezza, sobrietà. Adesso, per qualunque cittadino è divenuto impossibile potersi spostare liberamente e con serenità. Spaccio ed uso di stupefacenti ad ogni ora e per le vie del centro. Truffe e liti in pieno giorno, di fronte a turisti e passanti. Studenti e studentesse non si sentono più liberi di spostarsi con serenità per seguire le lezioni all’università. Le vie del centro sono oramai divenute trappole della malavita dove quotidianamente avvengono stupri  e sono teatro di comportamenti incivili e pericolosi. Non è questa la democrazia, non è questo l’occidente libero che dà l’esempio. Non è questa la civiltà.

In pochi anni sono stati fatti passi  da gigante indietro. Le azioni perpetrate a seguito della seconda guerra mondiale nei paesi medio-orientali, piano piano hanno dato i loro frutti, perché nella vita tutto torna e nulla può essere rinchiuso ai confini di una terra o di un carcere. Nonostante le dittature erano presenti, e lo sono tutt’oggi, i fumi del male che attraversano qualunque confine, anche tra quei Stati che, fino a poco tempo fa, si sentivano immuni dai malesseri degli altri popoli.

Canali pubblici e privati potranno propinare qualunque intervista cult del momento, ma le piazze e i vicoli del nostro Paese esplodono di rabbia, malessere, che non può essere nascosto, né manganellato. Il sole non si può nascondere con un dito neanche se ci sono le nuvole, così come la pioggia non sempre può essere attutita da un ombrello. Il tempo dell’urlo dei cittadini è nuovamente vicino, e non vi sarà manganello, parlamentare, o giornalista, che lo potrà oscurare. Il 2020 ha segnato un confine preciso, da allora nulla è più uguale a prima. La gente, pur non volendolo, è cambiata e non basteranno due lustri, per distrarre i malesseri che stanno sovrastando la vita di persone che vivono il quotidiano, senza potersi proteggere così come fanno le élite.

Naturalmente solo gli sciocchi provocano frastuono per gli ideali, ma quando i cittadini non avranno più nulla da perdere, allora a muoverli non saranno di certo gli ideali, ma la fame e la rabbia della disperazione.

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