Catania: il rito della luce per l’educazione alla bellezza

Tutto il mondo della scuola, di ogni ordine e grado, a partire da quella primaria in cui le giovani coscienze sono al massimo della loro ricettività, è il motore del Rito della Luce, un evento che vuole rappresentare, per dirla con le parole di Antonio Presti, una “macchina universale per restituire emozioni in un viaggio energetico di forza centrifuga e centripeta”. 
Al liceo Boggio Lera in via Vittorio Emanuele, dal 19 al 22 dicembre prossimi, dalle 18.30 alle 22.00 gli studenti, ambasciatori di questa importante missione, insieme agli artisti, ai musicisti, ai poeti, alle associazioni, ai cittadini, si riuniranno per proteggere e consegnare la luce della conoscenza.

La Fondazione promuove l’attenzione ai processi formativi per la loro incidenza nell’acquisizione di saperi e competenze e anche nell’educazione alla bellezza, alla convivenza, alla tolleranza, alla socialità dell’esistenza. “Mai come in questo momento credo che il mondo abbia bisogno di una luce ri-generatrice. La luce è vita, cultura, futuro”. Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, invita 50 scuole della città di Catania e provincia, di ogni ordine e grado, 30 associazioni culturali e di volontariato e oltre 500 artisti (performer, poeti, musicisti, danzatori, gruppi etnici, associazioni, teatri e compagnie teatrali) a vivere insieme un’esperienza non soltanto artistica ma etica, civile e morale.

Il PUBBLICO: GUARDIANO E PROTAGONISTA DEL RITO

Chilometri di tulle candido segneranno il percorso lungo i tetti della struttura scolastica anch’essi adornati grazie all’estro creativo e alla fantasia di migliaia di ragazzi. Ventimila candele creeranno un suggestivo itinerario che si snoderà lungo aule e corridoi, quasi a simboleggiare il cammino della vita. Durante le notti del Rito gli studenti leggeranno i loro versi più belli, insieme a quelli di grandi poeti. I suoni e i movimenti ispirati all’energia della luce accompagneranno il visitatore e lo renderanno partecipe, guidandolo in una ricerca sonora e percettiva di bellezza con uno spirito volto “all’ascolto”.

Pubblico, artisti e studenti sono invitati a vestirsi di bianco, colore che simboleggia la luce, la luminosità e la purezza. Al pubblico è richiesto di condividere con l’ascolto il silenzio di quel cuore, valore universale: solo così diventerà esso stesso opera, e quindi protagonista.
E questo pubblico protagonista può diventare “conduttore di Bellezza”, ergersi a guardiano della conoscenza, diventarne custode assicurando così alle nuove generazioni la continuità del Rito della Luce.
La Fondazione Fiumara d’Arte che fino ad oggi l’ha organizzato, curato e sostenuto con grandi sacrifici, grazie all’affettuosa partecipazione di artisti, studenti, insegnanti, dirigenti scolatici, volontari, associazioni che con il cuore hanno voluto dare il loro contributo, vuole affidare ai cittadini il futuro del Rito. Il futuro è il pubblico, è la città. Il Rito della Luce, infatti, si sposterà di anno in anno da una scuola all’altra come in una sorta di abbraccio ideale che coinvolgerà tutti gli studenti in una semina di Conoscenza.

Ma solo il sostegno del pubblico può garantire la continuità al Rito, grazie anche a un contributo libero, che sarà gestito dalla scuola ospite, a sostegno delle spese dell’organizzazione dell’evento.
“In questo senso – conclude Antonio Presti – la condivisione del pubblico diventa linfa vitale per un futuro di sostenibilità etica che si fa maieutica. Sta in questo percorso la protezione civile di un futuro che diventa bellezza”.

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